Non profit

Fugge la nazionale di calcio

I calciatori erano attesi ad Asmara dopo una trasferta, invece sono scomparsi in Kenya

di Redazione

Tutta la nazionale di calcio dell’Eritrea scomparsa. In Kenya si sono perse le tracce di 12 giocatori della nazionale di calcio eritrea. Lo ha riferito il segretario consiglio per l’Associazione calcistica dell’Africa orientale e centrale, Nicholas Musonye. I calciatori erano attesi ad Asmara sabato notte, per un campionato di calcio regionale, dopo una gara valida per i quarti di finale della Coppa Cecafa e sarebbero rimasti in Kenya con l’intenzione di chiedere asilo politico.

Il ministro eritreo dell’informazione Ali Abdu ha detto alla Bbc che i giocatori saranno «benvenuti» se decideranno di tornare in patria, sebbene abbiano «tradito» il loro Paese. Il governo ha confermato che i 12 giocatori non sono rientrati ad Asmara dopo la trasferta in Kenya.

L’aereo tornato ad Asmara dopo il torneo Cecafa dell’Africa centro orientale ha riportato a casa solo l’allenatore e un funzionario.

Secondo le Nazioni Unite centinaia di eritrei fuggono ogni mese dal Paese a causa di un regime che sta diventando sempre più oppressivo e a causa della povertà. Ma il governo ertireo nega e dice che l’Onu mente sui dati delle persone che lasciano il Paese.

Il direttore del Cecafa Nicholas Musonye ha detto alla Bbc che è la terza volta che la squadra nazionale eritrea non torna a casa dopo un torneo. L’agenzia AFP riferisce che il governo eritreo ha tentato nel 2007 di fermare la fuga degli atleti obbligandoli a depositare 100 mila nakfa (circa 6 mila 600 dollari) prima di lasciare il Paese per le trasferte.

Guarda il video su Afronline

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.