Si ottiene partecipando a tre corsi (due base più uno specializzato) che, attraverso un percorso graduale, forniscono i fondamenti del fundraising: è il “Certificato in Fund Raising Management” rilasciato dalla The Fund Raising School. A coordinare il percorso ? riservato a 25 partecipanti ? è Lisa Orombelli (nella foto), responsabile Fund Raising della Fondazione San Raffaele di Milano.
Il fundraiser si sposterà sempre più sulle imprese?
Dipende dalla onp di cui sta parlando. Ci sono delle non profit che per tipologia dei progetti da finanziare si rivolgono al mercato delle imprese in maniera preponderante. Altre che invece si rivolgono prevalentemente al mercato degli individui. È vero però che col tempo le onlus si specializzano sempre più sul mercato della raccolta fondi. Questo perché i costi di acquisizione, gestione e fidelizzazione di quel mercato sono sempre più elevati. Lavorare con le imprese comporta sicuramente delle revenue maggiori rispetto al lavorare sugli individui, ma ci vogliono anche delle capacità nettamente superiori che devono esser acquisite nel tempo. Per questo in Italia ci sono pochissimi corporate fundraiser con una seniority rilevante. Una lacuna che va assolutamente colmata.
Quali sono i percorsi che suggerirà nel corso di Fund Raising Management?
L’aspetto più complesso nel fare fundraising è definire una strategia chiara di raccolta fondi e portarla avanti nel tempo: il management dei processi della raccolta fondi a tutto tondo. In Italia infatti i fundraiser si specializzano, nei primi cinque anni di attività, su una tecnica specifica di raccolta fondi. Il passaggio fondamentale è imparare un approccio gestionale più complesso che non si limiti alle tecniche ma che guardi alle potenzialità del cliente. Quando sono di fronte a persone che lavorano da tanti anni, la questione più importante è il come si mette a punto un piano di raccolta fondi e quali sono gli strumenti per gestirlo nel tempo. Cioè come far sì che le persone e le risorse siano allocate, gestite e monitorate nel tempo. Banalmente si tratta di capire come si scrive un piano di marketing, che cos’è un budget preventivo e consultivo e come si monitora nel tempo.
Che futuro ha questa figura professionale?
I fundraisers avranno tecnicalities mirate in ambito sanitario, o universitario, culturale, o focalizzate sulle ong. Saranno diversificati per segmenti, perché questo vuol dire avere conoscenze, competenze e modalità di raccolta sempre più sviluppate.
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