Repubblica digitale
“Fuoriclasse”, un nuovo bando per il reinserimento sociale dei detenuti
L'iniziativa, avviata in collaborazione con il Cnel e il dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, mette a disposizione cinque milioni di euro per sostenere progetti sulla formazione digitale e contrastare il fenomeno della recidiva
di Redazione
È partito il nuovo bando “Fuoriclasse”, promosso e sostenuto dal Fondo per la Repubblica digitale, in collaborazione con il Consiglio nazionale dell’Economia e del lavoro – Cnel e il ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. Le risorse disponibili ammontano a cinque milioni di euro. L’obiettivo è quello di sostenere progetti per il reinserimento sociale delle persone detenute attraverso la formazione digitale, per contrastare il fenomeno della recidiva.
Secondo le evidenze emerse nell’ambito dell’iniziativa “Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere: dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”, organizzata il 16 aprile 2024 dal Cnel insieme al ministero della Giustizia, e in particolare quanto riportato nello studio di The European House – Ambrosetti, solo il 6% del totale dei detenuti risulta coinvolto in percorsi di formazione professionale. Tuttavia, in termini di corsi offerti, tra il 2021 e il 2023 è aumentato sia il numero di detenuti iscritti che i corsi attivati, le cui tipologie più frequentate includono settori quali cucina e ristorazione, giardinaggio e agricoltura, edilizia. Infatti, dal report della Fondazione Censis emerge che il digitale è oggetto di meno del 5% dei corsi di formazione professionale offerti in carcere.
«Con “Fuoriclasse”, il Fondo prosegue nel suo impegno a sostenere iniziative su scala nazionale mirate a favorire l’inclusione digitale e il riscatto sociale delle fasce di popolazione più vulnerabili», sottolinea Martina Lascialfari, direttrice generale del Fondo per la Repubblica digitale Impresa sociale. «Grazie alla collaborazione con il Cnel e il Dap, ci dedicheremo a potenziare le competenze digitali delle persone detenute, facilitando il loro reinserimento sociale e lavorativo: perseguire questo obiettivo deve essere al centro delle policy di uno Stato di diritto. Invitiamo quindi enti pubblici e soggetti privati non profit a presentare proposte progettuali per promuovere azioni formative e di orientamento digitale sia all’interno che all’esterno degli istituti penitenziari».
«La formazione digitale è un elemento chiave nei processi di inclusione socio-lavorativa dei detenuti», commenta Renato Brunetta, presidente del Cnel. «Non solo in quanto ambito particolarmente ricco di opportunità occupazionali, ma anche perché può fungere da volano per una maggiore informatizzazione degli istituti penitenziari, contribuendo in modo rilevante a gettare un ponte tra carcere e società civile. Sono temi su cui il Cnel ha posto una grande attenzione, avviando d’intesa con il ministero della Giustizia e il Dap un programma specifico di attività. In questo contesto si inserisce anche la proficua collaborazione con Acri, coinvolta nel Fondo Repubblica digitale in un ottimo esempio di partnership tra pubblico e privato».
«I beneficiari diretti delle attività progettuali saranno detenuti con pena definitiva residua non superiore ai tre anni, in carico agli istituti penitenziari o agli uffici di esecuzione penale esterna», precisa Giovanni Russo, capo del dipartimento Amministrazione penitenziaria. «Con il Fondo abbiamo la possibilità di individuare buone pratiche utili all’orientamento delle politiche pubbliche».
Il bando “Fuoriclasse” intende sostenere progetti in grado di realizzare efficaci azioni formative in ambito digitale e di valorizzare le potenzialità, attitudini e ambizioni delle persone detenute tramite una presa in carico personalizzata e la costruzione di percorsi integrati che ne facilitino il reinserimento sociale e lavorativo, con il fine ultimo di contrastare il fenomeno della recidiva. I beneficiari diretti delle attività progettuali dovranno essere detenuti con pena definitiva residua non superiore ai tre anni intra o extra moenia, in carico ad istituti di pena o uffici di esecuzione penale esterna.
Le proposte potranno essere presentate da partenariati formati da un minimo di due ad un massimo di cinque soggetti. Il soggetto responsabile dovrà essere un privato senza scopo di lucro. I partner potranno essere enti pubblici o privati senza scopo di lucro. Inoltre, ciascun progetto dovrà prevedere la partecipazione di almeno una struttura penitenziaria. Oltre a tali tipologie di enti, potranno essere coinvolti in qualità di partner – nelle sole attività di formazione digitale e di accompagnamento nel percorso di inserimento lavorativo – anche soggetti for profit che potranno gestire una quota di budget complessivamente non superiore al 30% del contributo richiesto. Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 150 mila e un massimo di 500 mila euro. C’è tempo fino al 7 febbraio per partecipare al bando attraverso la piattaforma Re@dy.
Il Fondo per la Repubblica digitale è una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal Pnrr e dal Pnc. Il Fondo è alimentato da versamenti delle Fondazioni di origine bancaria, alle quali è riconosciuto un contributo, sotto forma di credito d’imposta. Il Fondo per la Repubblica digitale Impresa sociale ha pubblicato i sette bandi. Ad oggi sono stati selezionati e sostenuti 108 progetti di formazione gratuiti che forniscono competenze digitali professionalizzanti, a Neet, donne, disoccupati e inoccupati, lavoratori a rischio disoccupazione a causa dell’automazione e studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado. L’obiettivo è valutare l’impatto dei progetti formativi sostenuti – in termini di competenze acquisite e di posti di lavoro creati – affinché le iniziative più efficaci possano essere offerte al Governo, per immaginare future politiche nazionali.
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