Mondo
G20. Action Aid: l’Italia si presenta con un pessimo biglietto da visita
In forse il pagamento della quota italiana al Fondo Globale e l'Aiuto pubblico allo sviluppo fermo allo 0,2% del Pil, un pessimo biglietto da visita per l'Italia alla vigilia del G20 secondo Action Aid
di Redazione
«Siamo all’inizio di una settimana importante che vedrà il nostro paese impegnato nella riunione del G20 dedicata alla crisi globale e nella conferenza per il rinnovo degli impegni verso il Fondo Globale per la lotta all’HIV, Tubercolosi e Malaria. Ma in questo momento l’Italia sembra non essere in grado di dare un contributo sostanziale a questi due appuntamenti». Ad affermarlo è Marco De Ponte, segretario generale della sede italiana di Action Aid International alla presentazione del rapporto preliminare dell’OECD DAC.
«I dati per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo dell’Italia per il 2008 non sono rassicuranti» si legge nel comunicato di Action Aid International. Secondo il documento di programmazione economica finanziaria 2008/2011, il rapporto fra l’Aiuto allo sviluppo e il Prodotto interno lordo del nostro Paese doveva essere lo 0,33% e invece si attesta allo 0,20%. «Nonostante si registri l’aumento di un punto percentuale rispetto al 2007, se si prendono in considerazione i dati in termini reali, il livello di APS è rimasto sostanzialmente stabile. Gli obiettivi europei restano molto lontani» afferma De Ponte.
Le quote di Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) – spiega ActionAid – continuano a essere falsate dalla contabilizzazione della cancellazione del debito dei Paesi in via di sviluppo; per il 2008, al netto delle cancellazioni, si è passati dallo 0,16% del 2007 allo 0,15% di APS/PIL. In termini reali, c’è stata una riduzione di 100 milioni di dollari sui valori per l’APS nel periodo 2007-2008. Prendendo in considerazione gli impegni presi nel passato, si tratta di un buco stimabile in 3 miliardi di dollari per il 2008, che si traducono in mancata assistenza a milioni di persone che hanno bisogno di cibo, acqua, istruzione e educazione.
«Siamo all’inizio di una settimana importante che vedrà il nostro paese impegnato nella riunione del G20 dedicata alla crisi globale e nella conferenza per il rinnovo degli impegni verso il Fondo Globale per la lotta all’HIV, Tubercolosi e Malaria» sottoliena Action Aid. «Ma in questo momento l’Italia sembra non essere in grado di dare un contributo sostanziale a questi due appuntamenti: non solo non potrà rispondere all’appello lanciato dalle Nazioni Unite per un piano di mille miliardi di dollari in due anni per i Paesi in via di sviluppo, ma non ha ancora assicurato il pagamento della quota per il Fondo Globale per l’anno in corso, ovvero 130 milioni di euro. Un pessimo biglietto da visita per il Paese che quest’anno è alla guida del G8 e che si conferma il fanalino di coda in Europa nella lotta alla povertà nel mondo», conclude De Ponte.
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