Non profit
G20. Da Londra l’appello dei leader religiosi
La lettera firmata da leader cristiani, ebrei, musulmani, indù, sikh, buddhisti e ba'hai richiama le promesse fatte ai più poveri nel mondo
di Redazione
E’ firmata da leader cristiani, ebrei, musulmani, indù, sikh, buddhisti e ba’hai e ricorda ai Paesi del G20 gli impegni presi per raggiungere gli obiettivi del millennio. I leader religiosi della Gran Bretagna, Paese che ospita il G20 che si apre il 2 aprile, hanno mandato una lettera ai capi di governo chiedendo che non siano i più poveri nel mondo a pagare il prezzo più alto della crisi.
Il vertice del G20, l’incontro tra i capi di Stato e di governo dei Paesi del G8 e delle altre economie emergenti (Cina, India, Brasile, Sudafrica…) si concentrerà sul tema della crisi finanziaria globale. E i leader religiosi del Regno Unito hanno deciso di richiamare l’attenzione su alcune promesse fatte dalla comunità internazionale per raggiungere gli obiettivi del millennio. Tra i firmatari ci sono anche il primate anglicano Rowan Williams e i cardinali cattolici Cormac Murphy O’Connor e Patrick O’ Brien.
I leader religiosi invitano innanzi tutto alla preghiera, riferisce oggi il sito Missionline: «Abbiamo tutti un ruolo cruciale da svolgere – scrivono – per ritrovare quel senso dell’equilibrio che abbiamo perso e tenere insieme le esigenze del mercato che aiuta a generare prosperità con l’esigenza morale di salvaguardare la dignità umana di tutti».
In questo senso i firmatari – in un momento così difficile – si fanno voce in particolare dei più poveri del mondo, chiedendo che non siano loro a pagare il prezzo più alto della crisi. «Vogliamo attirare la vostra attenzione – scrivono ai leader che parteciperanno al G20 – su alcune delle promesse fatte dalla comunità internazionale in tempi recenti, che noi abbiamo appoggiato con convinzione, ma che ora rischiano di essere rinviate per via della pressante preoccupazione di riparare i danni dei mercati». In particolare il documento si sofferma sugli Obiettivi del Millennio, i grandi impegni sulla lotta alla povertà adottati dalle Nazioni Unite nel 2000 riguardo a temi come la sanità, le risorse idriche, l’accesso all’istruzione nei Paesi poveri.
«La comunità internazionale» si legge ancora «ha preso impegni importanti nei confronti dei Paesi in via di sviluppo. Gli Obiettivi del Millennio sono una scelta di fondamentale importanza e non possono essere dimenticati ora. Anche in questi momenti difficili invitiamo con forza i leader del G20 a tenere fede agli impegni che hanno preso con i più poveri del mondo. Abbiamo ancora bisogno di trovare strade che permettano davvero ai paesi più poveri di imboccare la loro via della prosperità. Da parte nostra riteniamo che le promesse fatte ai poveri siano particolarmente sacre».
«I leader dei Paesi del G20» conclude il testo «sono guidati dalla preoccupazione di ricreare stabilità nell’economia globale. Noi preghiamo affinché le loro decisioni siano attente alla necessità di proteggere i vulnerabili da una nuova ingiustizia e di rispettare gli impegni che essi hanno preso in tempi più tranquilli».
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