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G20. È l’ora della concretezza

Sergio Marelli, Direttore Generale di Volontari nel mondo Focsiv, , in vista dell’incontro degli sherpa per la preparazione al Summit di Pittsburgh, spinge perchè le parole del G8 aquilano si convertano in politiche effettive

di Redazione

«Dopo la chiusura del G8 de L’Aquila, il giudizio complessivo sul vertice rimane sospeso in attesa di vedere come le dichiarazioni di impegno vengano tradotte in politiche concrete». A ribadirlo è Sergio Marelli, Direttore Generale di Volontari nel mondo Focsiv, in vista dell’incontro degli sherpa che si terrà in settimana a Washington per la preparazione al Summit del G20 di Pittsburgh dal 24 al 26 settembre prossimi.
Tra i temi in agenda, la crescita dell’economia mondiale, quindi la riflessione su come far ripartire la domanda evitando però che si ricreino le condizioni che hanno causato la crisi, anzi ponendo le basi per un sistema monetario stabile e stimolando la domanda interna cinese. Inoltre, questo degli sherpa sarà il primo appuntamento dopo il G8 in cui si chiuderà sostanzialmente anche la partita sul clima partendo proprio dalle dichiarazioni adottate a L’Aquila. Per questo motivo, «nell’ambito della campagna Focsiv Crea un clima di giustizia, riconoscendo la positività dell’impegno assunto dai G8 con la dichiarazione finale sul clima, ricordiamo al nostro Governo che limitare a 2 gradi centigradi il riscaldamento globale significa oggi stanziare risorse sufficienti per l’adattamento dei Paesi in via di sviluppo», sottolinea Marelli.
Al riguardo, il Direttore Generale della Focsiv ricorda come le conseguenze dei cambiamenti climatici condannino almeno ottocentomilioni di persone ad una povertà estrema causata dall’aumento del livello del mare, dalla siccità, dall’incidenza delle malattie tropicali e da altri fenomeni naturali o, in alternativa, a migrare per poter continuare a vivere. «E’ alla luce di ciò che si rende necessario arrivare ai 50 miliardi di dollari all’anno per l’adattamento, ovvero per riparare i danni che i cambiamenti climatici fanno e faranno in particolare nei paesi più poveri» dice Marelli che conclude ricordando come «il G20, prima tappa di verifica degli impegni presi a L’Aquila, a cominciare dal clima, sarà anche il primo banco di prova per confermare le parole con i fatti».

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