Non profit
G8, artisti a Berlusconi :«Rispettare le promesse»
Artisti internazionali, da Annie Lennox a Miguel Bose, scrivono al presidente del consiglio: «I poveri hanno bisogno che siano raggiunti gli Obiettivi del Millennio»
di Redazione
«Le promesse fatte dagli Otto Grandi per porre fine alla povertà globale rischiano di venire relegate, nei libri di storia, in una nota a piè di pagina”. Inizia così la lettera spedita da alcuni artisti italiani e internazionali al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
«In mancanza di un’azione urgente, la grande ondata di ottimismo generata nel 2000, durante l’ultimo vertice ospitato dal Giappone, rischia di svanire» scrivono Scarlett Johansson, Miguel Bose, Annie Lennox e Vittoria Puccini, insieme a Oxfam Internationale e Ucodep Campaign Office.
«Grazie al nostro impegno con Oxfam e Ucodep» scrivono gli artisti «anche noi abbiamo potuto partecipare alla lotta per porre fine alla povertà, molti hanno visto che l’aiuto allo sviluppo funziona e che la gente comune in questi paesi raggiunge ogni giorno risultati straordinari».
«Ma c’è ancora molto da fare». «Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, stabiliti nel 2000, sono stati scelti perché ambiziosi, ma anche perché realistici e raggiungibili. Ciò è vero anche per le promesse con le quali Lei, Spettabile Presidente, a Gleneagles nel 2005 si è impegnato per aumentare il livello degli aiuti di 50 miliardi di dollari entro il 2010. Gli attuali ritardi nel mantenimento di questi impegni sono una vergogna, non solo perché deludono le centinaia di migliaia di persone che, anche in Italia, si sono mobilitate per quest’obiettivo, ma soprattutto perché rappresentano un colpo che può risultare fatale per milioni di persone»
«Spettabile Presidente» continua la lettera «Sono i più poveri del mondo i maggiormente colpiti dall’aumento dei prezzi degli alimentari, e sono sempre loro i più colpiti dagli effetti del cambiamento climatico. Se fallirete nell’affrontare queste questioni molti dei progressi registrati dal 2000, anno dell’ultima presidenza giapponese del G8, saranno inevitabilmente messi a rischio»
«È per questo che ci rivolgiamo a Lei, Spettabile Presidente, e agli altri leader G8 per chiedervi di affrontare l’attuale insicurezza economica globale guardando oltre ai confini delle otto nazioni più potenti della terra e non voltando le spalle alle popolazioni più bisognose. Crediamo che solo se agirete in questo modo sarà possibile costruire un futuro più prospero e sicuro per il mondo. Ed è per questo che non ci aspettiamo niente di meno da voi».
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