Non profit
G8: l’Italia si arrende a Gleneagles
Dalla nostra corrispondente al G8 Chiara Guerzoni (ActionAid International)
di Paolo Manzo
Il Summit del G8 arriva a conclusione oggi e l?Italia non ha saputo rispondere alle sfide per lo sviluppo dell?Africa. In queste ultime ore il Governo ha confermato che non è in grado di assicurare le risorse per la lotta alla povertà più volte promesse per tenere fede agli impegni internazionali. L?Italia è arrivata a questo Summit respingendo le proposte per meccanismi che consentano di raccogliere nuove risorse e senza una propria strategia.
Dopo le bombe di ieri a Londra i nostri pensieri vanno alle vittime e ai loro familiari. Ma non possiamo non pensare alle vittime che la fame e la disuguaglianza faranno nei prossimi minuti, giorni e anni. La sfida per sconfiggere la povertà nel mondo continua e deve essere affrontata con maggiore forza e convinzione: ogni tre secondi muore un bambino a causa della povertà. L?auspicio è che anche i Grandi del mondo, riuniti qui a Gleneagles, accettino la sfida e vogliano annunciare oggi quelle iniziative per maggiori aiuti, maggiore cancellazione del debito e regole del commercio più giuste richieste da milioni di persone.
“Le dichiarazioni rilasciate a Gleneagle dal Presidente Berlusconi e dalla delegazione italiana sono estremamente preoccupanti”, sottolinea Luca De Fraia di ActionAid International, che aggiunge “emerge l?immagine di un Paese che sul tema della lotta povertà del mondo non è in grado di rispettare gli impegni internazionali. Viene invocato il principio del realismo, ma nei fatti si tratta di una rinuncia ad avanzare delle proprie proposte sul tema degli aiuti; si tratta di una resa”.
ActionAid International ricorda che oggi l?Italia investe meno di 10 centesimi al giorno per ogni cittadino nella lotta alla povertà nel mondo. Siamo gli ultimi tra i Paesi donatori, con lo 0,15% del Pil contro lo 0,33% che dovremmo raggiungere entro il 2006. La possibilità che questa percentuale cresca nei prossimi anni è affidata anche alla contabilizzazione delle operazioni di cancellazione del debito, e fra queste quelle collegate all?Iraq. La società civile italiana non può accettare che l?Italia sia destinata a rimanere nelle ultime posizioni e che rinunci oggi a mantenere un ruolo da protagonista in settori quali la lotta all’Aids. Anche in questo caso l?inerzia è disarmante, il contributo per il 2004 di 100 milioni di euro al Fondo Globale per la lotta all’Aids tubercolosi e malaria non é stato ancora versato e non sono stati annunciati nuovi contributi per il 2006-2007, facendo perdere al nostro Paese la leadership europea tra i donatori del Fondo.
Il G8 rischia di essere un’opportunità mancata anche per l’assenza di volontà da parte del Governo: alla vigilia del vertice tutti i G7 hanno fatto dichiarazioni importanti d’impegno per il sostegno in risorse all’Africa; purtroppo l’Italia è rimasta in silenzio. È necessaria una svolta affinché i prossimi appuntamenti cruciali del 2005 per lo sviluppo, quali la revisione degli obiettivi del Millennio e il Summit di Hong Kong, non siamo un’altro colpevole nulla di fatto.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.