Famiglia

G8, ong Cocis: gli otto hanno fallito

Il coordinametno di 40 ong traccia un bilancio di G8 e anti-G8: "fieri di esserci stati".

di Giampaolo Cerri

Il coordinamento di ong Cocis ? che raggruppa una quarantina di sigle ? traccia un bilancio della propria presenza a Genova. Ve lo proponiamo.

?Le 40 organizzazioni non governative (Ong) del COCIS sono orgogliose di aver partecipato al Genoa Social Forum e di aver manifestato pacificamente contro un vertice inutile, che ha prodotto un documento in cui le dichiarazioni di principio sulla lotta alla povertà sono inversamente proporzionali agli impegni concreti. L?unico, effettivo impegno è il fondo di 1,3 miliardi di dollari per la lotta ad alcune malattie infettive, una miseria che per di più con ogni probabilità sarà risucchiata in gran parte dalle industrie farmaceutiche.

Non c?è traccia in tutto il documento del dibattito sullo sviluppo che si è articolato negli ultimi decenni intorno alle grandi conferenze delle Nazioni Unite: si torna invece alla fallimentare visione anni ?50, tutta imperniata sul ruolo salvifico del mercato e dell?iniziativa privata, appena modernizzata dall?accenno al digital divide e dai continui rimandi al sistema della Banca Mondiale.

No definitivo a Kyoto, alleggerimento e non cancellazione del debito, difesa dei brevetti, sicurezza alimentare “se possibile”, enfasi sospetta sulla lotta alla corruzione nei paesi poveri. Tutto il documento si allinea obbedientemente a quello che è il principio centrale della politica dell?amministrazione Bush verso il Terzo mondo: charity, not rights, elemosine, ma niente diritti e libertà d?azione assoluta alle imprese private. Non c?è più traccia dell?impegno dello 0,7% promosso dall?ONU, né dell?ONU stessa.

E, infine ma non di minore importanza, qual è stato il prezzo pagato dall?umanità per questa kermesse, a parte quello incommensurabile di una vita umana? Non solo la montagna del mega-summit ha partorito il topolino di un documento modestissimo, ma una città è stata messa a ferro e a fuoco, lasciando scorrazzare indisturbati provocatori di professione e picchiando selvaggiamente gli esponenti dell?associazionismo e delle organizzazioni non governative di cui poi, nel documento, si invoca la collaborazione. Uno scenario che ai meno giovani tra di noi ha ricordato pungentemente l?America Latina degli anni ?70 e che ci ha indotti a scrivere una lettera al Presidente della Repubblica, ricordandogli che in democrazia le forze di polizia hanno il compito di proteggere le manifestazioni autorizzate.

Le 40 organizzazioni non governative (Ong) del COCIS, che lavorano da decenni al fianco dei partner locali, sperimentando modelli equi di sviluppo e di relazioni tra gli individui e tra i popoli, restano impegnate al fianco delle donne e degli uomini che continueranno a dire che un altro mondo è possibile?.

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