Volontariato

Genitori e figli insieme sul lettino

Quando il matrimonio scricchiola,quando i ragazzi danno segni di disagio e i bambini tornano da scuola stressati. Meglio parlare con lo psicologo.Lo dicono medici e esperti.

di Giampaolo Cerri

Due, tre, anche quattro piazze. Il lettino del professor Freud si è allargato. La psicanalisi ha scoperto la famiglia italiana o forse i nuclei familiari del Bel Paese hanno imparato a conoscere la psicoterapia. Secondo statistiche recenti sarebbero circa 100.000 le famiglie italiane ad aver intrapreso un percorso di terapia familiare presso gli oltre 4.000 specialisti del settore. «Un dato che potrebbe essere sottostimato, perché sono ormai numerosi, fra pubblico e privato, i terapisti familiari», avverte Marisa Malagoli Togliatti, ordinario di psicologia alla Sapienza di Roma e cofondatrice della Società italiana di psicologia e psicoterapia relazionale (Sippr). La sensazione di molti operatori è infatti che il fenomeno sia di dimensioni più vaste. Sì, perché per le famiglie del Belpaese molte sono le vie che possono portarla sul lettino dell?analista: bimbi irrequieti, adolescenti in crisi e con problemi alimentari, ragazzi tossicodipendenti, genitori sull?orlo della separazione e del divorzio. Maria Bonfantini, dell?Associazione italiana per la psicoterapia familiare di Milano è un po? più ottimista: «È vero, c?è una sensazione diffusa fra le famiglie di qualcosa da mettere a posto », spiega, «ma siamo in una situazione di grande cambiamento di ruoli e di sensibilità e allora spesso si ingigantisce la percezione del disagio per rendersene consapevoli e liberarsene». Ma perché tante famiglie decidono di tentare la carta della terapia di gruppo per sanare conflitti o lenire le sofferenze al loro interno? «Il motivo ricorrente per il quale ci si rivolge al terapista familiare, è il disagio nei figli», rivela Maria Bonfantini. Un bambino in crisi, che mostri problemi psicologici o del carattere è frequentemente il sintomo di una profonda difficoltà della coppia. «I genitori mettono immediatamente in discussione la positività della relazione col figlio», spiega, «colpevolizzandosi a vicenda ed entrando in conflitto». Errore grave, dicono gli esperti, nessuno è un genitore perfetto. Spesso all?origine del disagio, c?è piuttosto una società dai valori fortemente contrapposti, che mette facilmente in difficoltà i giovani, li disorienta. «Quando e dove giocano i nostri figli?», si chiede ancora la psicologa milanese. «Bandita la strada, sparito il cortile, ecco la moltiplicazione dei corsi extra-scolastici che strutturano rigorosamente i pomeriggi». Anche gli stessi momenti trascorsi con i genitori risultano fortemente regolamentati. «Lo impone la penuria di tempo a disposizione», spiega, «per cui, quando si vedono i figli, chiediamo loro com?è andata la scuola, non come si sentono». La terapia familiare permette di rompere questi schemi, aiutando soprattutto la coppia a riconoscere i condizionamenti, a capire quanto spazio dare a sé e agli altri, a realizzare chi ha più bisogno e perché. Insomma, si rimettono insieme i cocci, si riannodano i fili. Ma quand?è che ci si accorge di essere sull?orlo di una crisi familiare? Marisa Malagoli Togliatti invita a non drammatizzare: «Un certo grado di conflittualità è fisiologico», spiega. «È necessario però cercare un sostegno esterno quando il conflitto finisce per annullare il dialogo e porta all?incapacità di condividere un progetto familiare. Non bisogna aspettare la malattia psichiatrica per avere un sostegno, per un momento collettivo di riflessione». Al disagio fa da sfondo una trasformazione della famiglia italiana in cui prevale la cosiddetta famiglia nucleare, composta cioè dai genitori e da un unico figlio. «In queste condizioni anche eventi apparentemente normali, come la nascita o la scolarizzazione di un bambino», conclude Malagoli Togliatti, «possono diventare fonte di stress e di difficoltà». Dunque, cari genitori, accomodatevi sul lettino e raccontate tutto. Funzionerà? Informazioni: Società italiana terapia familiare, Roma. Telefono: 068601687; Società italiana psicologia relazionale, Milano. Telefono: 028057305. Se la coppia scoppia Il disagio familiare di cui gli esperti parlano non ci sorprende affatto. Secondo la nostra esperienza, la famiglia con figli e magari con anziani a carico è oberata di richieste sociali. La famiglia ?sana? è in difficoltà a tenere fede a tutti gli impegni. Abbiamo uno Stato che si fa carico dei problemi di disagio, di devianza, di marginalità, ma verso la famiglia non c?è alcuna attività di prevenzione. Si presume che la famiglia possa rispondere ad un carico di incombenze sempre più grande: accudire i figli , assistere gli anziani, affrontare una quotidianità fatta di servizi pubblici e di attività private con orari impossibili. Noi mettiamo insieme i genitori perché possano rappresentare istanze comuni. Vogliamo poterci rapportare, ad esempio, alle scuole per indicare le esigenze delle famiglie. Fino ad oggi accadeva l?inverso: era la scuola a decidere tutto, dai contenuti agli orari delle lezioni, senza alcuna considerazione delle famiglie.E lo stesso vale per gli orari dei luoghi di lavoro, incompatibili con quelli delle scuole. I tempi del lavoro sembrano spesso ?contro? i tempi della famiglia. presidente Age, Associazione italiana genitori Le cifre Famiglie in terapia:100.000 Terapeuti:4.000 Costo della terapia a seduta. Una seduta dura una o due ore:120 – 400.000 Patologie gravi:anoressia, bulimia, malattie psiche, tossicodipendenza Conflitti:genitori, figli, anziani

Partecipa alla due giorni per i 30 anni di VITA

Cara lettrice, caro lettore: il 25 e 26 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, VITA festeggerà i suoi primi 30 anni con il titolo “E noi come vivremo?”. Un evento aperto a tutti, non per celebrare l’anniversario, ma per tracciare insieme a voi e ai tanti amici che parteciperanno nuovi futuri possibili.