Mondo
Genova, migranti volontari ripuliscono il parco dell’Acquasola
Primo esperimento pratico del protocollo di intesa firmato dal prefetto Fiamma Spena, dal sindaco Marco Doria e dal rappresentante del Forum del Terzo settore con un gruppo di undici richiedenti asilo ospitati nella struttura gestita dalla onlus Agorà che hanno cominciato oggi le opere di riqualificazione dell'area.
di Redazione
Arriva da Genova la notizia che undici richiedenti asilo ospitati in vico Croce Bianca nella struttura gestita dalla onlus Agorà, hanno cominciato questa mattina le opere di riqualificazione e pulizia di uno dei polmoni verdi del centro città, il Parco dell’Acquasola.
Il lavoro di ripulitura dell’area, da tempo abbandonata al degrado e alla sporcizia, rappresenta il primo esperimento pratico del protocollo di intesa firmato a Genova dal prefetto Fiamma Spena, dal sindaco Marco Doria e dal rappresentante del Forum del Terzo settore Ferdinando Barcellona, presenti durante i lavori insieme al sindaco, il presidente del Municipio Centro Est Simone Leoncini, il portavoce regionale del Forum del Terzo Settore Claudio Basso, la Coordinatrice dell'area migranti del Consorzio Agorà Simona Binello.
Grande entusiasmo è stato dimostrato dai volontari, e, nell'ambito di un piano di integrazione, c’è anche l’idea di impegnare i migranti in ambito culturale, ad esempio presso la Biblioteca Berio e il Museo di Storia Naturale.
Questo il commento del sindaco di Genova Marco Doria: «E' l'inizio di un buon percorso, che estenderemo negli altri municipi della città. Lavoro gratis? Credo che il volontariato sia una gran bella cosa, chiunque lo faccia, e in questo caso sono coinvolte persone che sono ospiti della nostra comunità».
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.