Famiglia
Georgia: l’Italia dona un milione di euro
I fondi saranno utilizzati per l'acquisto di 2.000 tonnellate di farina e di 500 tonnellate di zucchero nell'ambito di un programma del WFP
di Redazione
Il Programma Alimentare Mondiale (WFP) delle Nazioni Unite ha
annunciato, oggi, che l’Italia ha donato un milione di euro al WFP per le
operazioni umanitarie in Georgia.
La donazione, che sarà utilizzata per l’acquisto di 2.000 tonnellate di
farina di granoturco e di 500 tonnellate di zucchero, sarà usata dal WFP
per i suoi programmi di “Cibo in cambio di lavoro” destinati a decine di
migliaia di agricoltori poveri e alle loro famiglie in sei tra le più
depresse regioni della Georgia. Una parte del cibo sarà anche distribuita ai 4.000 rifugiati stimati che si trovano nel Pankisi Gorge.
“La donazione arriva in un momento cruciale per la Georgia attraversata,
negli ultimi dieci anni, da una serie di sommovimenti economici e sociali”, ha detto Pippa Bradford, Direttore del WFP in Georgia.
L’ambasciatore italiano in Georgia, Fabrizio Romano, ha spiegato che la richiesta per questa assistenza era stata avanzata da Nino Burjanadze,nella sua veste di facente funzione del Presidente della Georgia, al summit dell’Ocse di Maastricht. “Il nostro ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha preso la decisione immediatamente dopo aver ricevuto la richiesta di Nino Burdjanadze”, ha detto l’ambasciatore italiano.
L’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite è presente in Georgia dal 1993. La più recente operazione triennale, per l’assistenza di oltre 200.000
persone, è stata lanciata nel luglio 2003.
Anche se questa non è la prima donazione dell’Italia a favore delle
attività del WFP in Georgia, essa arriva con grande tempismo. Infatti, la
più recente operazione, il cui costo ammonta a oltre 23 milioni di dollari,
è finanziata solo per il 24 per cento. “Questo sostegno è essenziale se il
WFP deve continuare ad operare in Georgia”, ha aggiunto Bradford.
Nel periodo 1994-2000, il governo italiano ha donato un totale di 3.400
tonnellate di beni alimentari, inclusi farina di grano, pasta, olio
vegetale e carne affumicata. “L’Italia ha sempre fatto molto per sostenere
il lavoro umanitario del WFP in Georgia. Siamo molto grati per questo”, ha detto Bradford.
Il primo invio di farina di granoturco dovrebbe arrivare in Georgia a metà
gennaio e lo zucchero in aprile 2004.
Il contributo italiano arriva in un momento cruciale per la Georgia. Il
paese, con una popolazione di 4,5 milioni di abitanti, è stretto in una
crisi economica e poltica che risale ai tempi della sua indipendenza
dall’Unione Sovietica nel 1991. Oggi la Georgia riesce a malapena a far
fronte a metà del suo fabbisogno di cereali a causa di un’infrastruttura
agricola danneggiata associata a ricorrenti disastri naturali, inclusa una
serie di periodi di siccità nel 2000 e 2001. L’iper-inflazione, a metà
degli anni Novana, ha eroso i redditi e i risparmi della popolazione.
Il governo ha una capacità limitata di intervenire con politiche di
riduzione della povertà. Gli anziani, che dipendono da pensioni di Stato
inadeguate, sono stati i più duramente colpiti. La pensione di vecchiaia
media in Georgia è di 6,5 dollari al mese, spesso pagata in ritardo, appena sufficiente a comperare una fetta di pane al giorno.
Il Programma Alimentare Mondiale (World Food Programme) è l’agenzia umanitaria più grande al mondo. Nel 2002, il WFP ha distribuito cibo a 72 milioni di persone, inclusa la maggior parte dei rifugiati e dei profughi in 82 paesi.
info: www.wfp.org
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