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Giappone: culle vuote? Date meno lavoro agli uomini
La ricetta del governo giapponese per far fronte al calo delle nascite in Giappone
di Redazione
Ansa di Emanuela Correra – Culle vuote e cicogne disoccupate non solo in Italia ma anche in Giappone, dove il tasso di fertilita’ delle donne e’ in calo ed i nuovi nati sono sempre di meno. Ma per far fronte ad un problema che, secondo il governo, rischia di minacciare la stessa stabilita’ sociale, i politici del paese del Sol Levante propongono una nuova ricetta: far lavorare di meno gli uomini.
La soluzione funziona, affermano, perche’ se il marito rientra a casa prima e meno stressato, le chances di concepimento risultano anch’esse aumentate. Una ricetta che ha assunto i crismi dell’ufficialita’, dal momento che a sposarla e’ stato il ministero giapponese del lavoro e della sanita’ nell’annuale ‘Libro Bianco sul lavoro’, approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Meno ore in ufficio o in azienda per gli aspiranti papa’, dunque, e’ la nuova via giapponese contro il calo della natalita’.
E i dati, si sottolinea nel Libro Bianco, lo dimostrano: nelle zone ad alta densita’ urbana come Tokyo, dove gli uomini hanno orari di lavoro ordinario e straordinario piu’ lunghi della media, il tasso di fertilita’ delle donne e’ molto basso. Al contrario, rilevano gli esperti, le zone che detengono i piu’ alti tassi di fertilita’ (estremo nord e sud del Paese) fanno registrare le piu’ basse percentuali di maschi tra i 25 e i 39 anni di eta’ che lavorano normalmente piu’ di 60 ore alla settimana.
Insomma, meno stress da carriera e piu’ ore di tranquillita’ domestica risulterebbero essere un vero toccasana per la fertilita’ del maschio nipponico. Anche se la ricetta sembra non funzionare con altrettanto successo sulle donne, sulle quali il lavoro ha invece un effetto benefico per coronare il sogno di un bebe’. Nelle regioni dove sono numerose le donne con un impegno di lavoro, il tasso di fertilita’ tende a salire.
Attualmente, il tasso di fertilita’ medio delle donne in Giappone e’ sceso, dal 2004, a 1,29, con punte massime di 1,72 nelle zone rurali e punte minime di 1,01 a Tokyo. Naturalmente, le misure per incrementare le nascite, rileva il documento governativo, sono anche altre e vanno nella direzione di un maggiore sostegno economico alle famiglie, partendo da un aumento delle retribuzioni anche per gli impieghi part-time e maggiore flessibilita’ d’orario per i lavoratori con figli a carico.
Misure urgenti dal momento che, se i tassi di nascita rimarranno agli attuali livelli, si stima che nel 2007 la popolazione totale iniziera’ a diminuire per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, con conseguenze pesanti sull’assetto sociale ed economico del Paese. Uno scenario da scongiurare, seguendo ogni possibile via: ”Occorre dunque fare il possibile – conclude il Libro Bianco – per ridurre gli orari di lavoro dei dipendenti uomini ai fini di innalzare il tasso di fertilita’ delle donne”.
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