Non profit

Giochi irresponsabili: nel mantovano c’è chi pensa di premiare le multinazionali dell’azzardo

Gioco responsabile è un programma di autotutela preventiva da azioni risarcitorie finanziato dai grandi concessionari dell’azzardo italiano ed europeo: Lottomatica, Novomatic, Sisal e via discorrendo. Un comune lombardo, Curtatone, ha deciso di fare uno sconto del 20% sulla tassa rifiuti agli esercizi commerciali che si adeguano al marketing del "gioco responsabile". Un affronto per i malati, una farsa per i cittadini, una beffa per i contribuenti, un cavallo di Troia per i lobbysti dell'azzardo

di Giovanna Tosi

Il comune di Curtatone ha deciso di concedere sgravi fiscali nell'ordine del 20% sulle imposte rifiuti a quegli esercenti che, nei loro locali, applicano il cosiddetto "gioco responsabile". Al netto della farsa semantica "gioco responsabile", cerchiamo di chiarire che cosa si intende con "gioco responsabile".
Gioco responsabile è un programma di autotutela preventiva da azioni risarcitorie (un po’ come le scritte “il fumo nuoce gravemente alla salute” sui pacchetti di sigarette) finanziato dai grandi concessionari dell’azzardo italiano ed europeo: Lottomatica, Novomatic, Sisal e via discorrendo. Nei loro bilanci sociali, questi colossi da miliardi di euro di fatturato esibiscono con orgoglio la loro presunta “sostenibilità sociale” e il loro “impegno” per un “gioco responsabile”.

Questo chiarimento è doveroso, perché quando si parla genericamente di esercenti – come ha fatto sulla Gazzetta di Mantova l’assessore al welfare di Curtatone – si omette di specificare che gli esercenti con tale “certificazione” non sono semplici baristi locali, ma in prevalenza gestori di sale legate a marchi multinazionali. Nel comune di Curtatone risultano presenti sale di questo tipo siglate. Una in particolare è della multinazionale austriaca Admiral/Novomatic. Si omette di conseguenza di dire che le macchine installate in quelle sale non sono generiche e pericolose slot machine, ma meno generiche e pericolosissime vlt, macchine super veloci che comportano per chi cade nella spirale dell’azzardo perdite fino a 10 euro al secondo arrivando a perdere “responsabilmente” fino a 18mila euro l’ora. A determinare le perdite non è certo la responsabilità del giocatore, ma un algoritmo che nel caso delle vlt si chiama “generatore casuale di numeri”.

Anziché parlare genericamente di “esercenti”, l’assessore al welfare di Curtatone dovrebbe esplicitare la distinzione. Una distinzione che, d’altronde, appare chiara nella “ratio” del provvedimento dell’amministrazione comunale: ci sono esercenti e esercenti. Ci sono esercenti no slot e ci sono multinazionali che hanno i loro tentacoli sui territori, mandano i loro addetti marketing a proporre pozioni magiche e, oltre ai ricorsi, cercano in ogni modo di indirizzare verso strade senza uscita ogni vera azione di contrasto. A loro va bene che tutto resti così.

Gli affaristi fanno il loro business e il loro interesse. Ma noi, che interesse facciamo? Premiare il loro giochetto irresponsabile è davvero troppo.

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