Lord Wolfson, ex direttore di grandi aziende inglesi e dal 2010 membro della Camera dei Lord, ha lanciato il “Premio Wolfson Economics” del valore di 250mila sterline, il più ricco dopo il Nobel, che verrà assegnato a chi presenta la miglior soluzione per gestire l’uscita ordinata di un Paese dall’Euro. Sono pervenuti 425 lavori e i cinque componenti della giuria, tra cui l’italiano Francesco Giavazzi, hanno scelto i finalisti. Un economista, tre trader e un giornalista che hanno presentato lavori molto articolati con guide pratiche sul tema e sulla conversione dei crediti in nuove valute.
Sostengono che la cattiva gestione del processo porterebbe a uno shock globale 5-10 volte peggiore di quello causato dal fallimento Lehman. Quasi tutti i partecipanti si sono mostrati d’accordo sul fatto che l’uscita di un Paese dovrà accadere improvvisamente in un lungo weekend e, stabiliti i nuovi cambi, gli unici pagamenti possibili saranno quelli elettronici o con carte di credito in attesa di poter distribuire le nuove banconote. Il più giovane partecipante è stato l’undicenne olandese Jurre Hermans il cui piano prevede l’uscita della Grecia con rilancio della dracma e punizione per chi nasconde gli euro o li porta in Germania.
Il premio Wolfson è stato promosso dagli euroscettici inglesi, mentre l’élite europea ormai pensa che la crisi sia risolta. Ma sta di fatto che i problemi in Spagna si sono acutizzati, che la tripla A olandese inizia a scricchiolare ed il Petroleum Fund of Norway, il più grande fondo sovrano Ue, ha ridotto gli investimenti in attività europee dal 54 al 41%. Nessuno sa come andrà a finire, ma se proprio si dovranno dividere le banconote, come si farà a riconoscere quelle emesse dai tedeschi, dai greci o dagli italiani? Semplice, con la lettera che precede il numero sulla banconota. Quelle germaniche iniziano con la X, le altre con Y e S. Guardatevi in tasca.
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