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Gli invisibili della politica

Le iniziative del fronte bipartisan di cui nessuno parla

di Ettore Colombo

L’Intergruppo per la sussidiarietà e i parlamentari della scuderia di Enrico Letta. Sono loro i protagonisti di un movimento che si sta smarcando dalla logica del muro contro muro. Incominciando dalle norme
a favore dei giovani talenti
PdL e Pd giocano al muro contro muro, al Senato e alla Camera, su quasi tutto, ormai, dal ddl intercettazioni (e questo è ovvio) fino alla manovra economica varata per affrontare la crisi (e questo è già meno ovvio). Per non parlare di riforme istituzionali e ddl cittadinanza, ferme al palo, cioè ai lavori in commissione, visto e considerato che anche l’ala liberal del PdL (Gianfranco Fini e finiani stessi) hanno ben altri problemi, davanti e in testa. Eppure, e per fortuna, qualcosa continua a salvarsi. Infatti, anche se non se n’è accorto praticamente nessuno, ha già ottenuto una gestazione bipartisan, e poi un parto gemellare identico (fuori di metafora: un primo sì da parte della Camera dei Deputati) una proposta di legge sponsorizzata dal “luogo” politico bipartisan per eccellenza, l’Intergruppo per la sussidiarietà.
La proposta di legge, che ora approderà al Senato per la sua definitiva approvazione, vede come prima firmataria Alessia Mosca (giovane e brava onorevole del Pd, molto vicina al vicesegretario democratico Enrico Letta) e risponde all’obiettivo di combattere l’esodo dei giovani talenti italiani in fuga dal nostro Paese per studiare e lavorare all’estero.
La Mosca, che sulla sua pdl ha ottenuto le firme di molti esponenti di spicco dell’Intergruppo (il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, i pidiellini Raffaello Vignali, Gabriele Toccafondi, i piddini Ugo Sposetti e Nicodemo Oliviero, il quale sta per presentare a sua volta una pdl bipartisan sul tema degli ogm, etc.), è peraltro una delle teste d’uovo della nuova associazione lettiana 360. Associazione che ha tenuto una intensa (e molto pubblicizzata) tre giorni nel profondo Nord-Est ribattezzata «Nord Camp», che proprio sul tema dei giovani talenti ha lanciato una serie di proposte che vanno tutte sotto l’egida di uno slogan: il contro-esodo, appunto. Dietro, non c’è solo il network lettiano – che si compone, oltre a 360, anche del think-tank Vedrò, anch’esso bipartisan, e naturalmente del centro studi guidato dallo stesso Enrico Letta, l’Arel – ma anche, appunto, l’Intergruppo per la sussidiarietà. Diventeranno così altrettante proposte di legge almeno altri tre testi a prima firma Mosca (Alessia): una sempre sui talenti da incentivare, ma questa volta con forme di venture capital, e una sui talenti stranieri che invece vengono in Italia.
Dal netto sapore bipartisan, oltre che coronato da successo, è stato anche il duro lavoro compiuto dall’onorevole Gabriele Toccafondi (PdL) e dall’onorevole Gigi Bobba (Pd): i due parlamentari – a loro volta membri dell’Intergruppo – hanno ottenuto, all’interno del dl Incentivi, l’istituzione di un fondo ad hoc di 320 milioni per impedire che calasse la mannaia sui giornali non profit, a causa dell’abolizione delle tariffe postali agevolate decisa dal governo. Ora i due intendono riproporsi salvando, dentro la manovra, i 400 milioni che servono a finanziare il 5 per mille. In questo caso, però, con il placet di Tremonti. A tirare le fila dell’importante lavoro svolto dall’Intergruppo sarà, come sempre, il Meeting di Rimini. Anche quest’anno, infatti, a fine agosto, il summit ciellino servirà a fare il punto su proposte e idee partorite dall’Intergruppo. Bilancio soddisfacente, ad oggi.

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