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Gli operatori dei servizi alla persona chiedono un ruolo maggiore

I professionisti operanti nel sistema giustizia per la persona, le relazioni familiari e i minorenni, hanno steso un documento che sarà presentato dal Guardasigilli Andrea Orlando al Consiglio dei Ministri che proprio oggi si occuperà di Riforma della Giustizia.

di Anna Spena

Il testo, di cui più sotto gli elementi principali, è stato sottoscritto da: Presidente Silvana Mordeglia e ad alcuni Consiglieri nazionali CNOAS, Stefania Starace, Componente della Giunta esecutiva centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati; Maria de Luzenberger, Componente del Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia; l’Ufficio dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza; Luisella Fanni, Presidente dell’AIAF – Associazione italiana Avvocati per la famiglia e i minori; Maria Giovanna Ruo, Presidente di CamMiNo – Camera Nazionale Avvocati famiglia e minorenni e Gilda Panico, Segretario nazionale aggiunto del SUNAS – Sindacato Unitario Nazionale Assistenti Sociali.

I rappresentanti degli organismi presenti, nel valutare positivamente l’interesse del Governo alla giustizia civile per la persona, le relazioni familiari e i minorenni, hanno condiviso la necessità di un organo che concentri le competenze giurisdizionali con le seguenti caratteristiche:

‐ esclusività delle funzioni: competenza esclusiva sulla materia minorile, della tutela delle persone e delle relazioni familiari;

‐ specializzazione di tutti i soggetti che partecipano all’iter processuale;

‐ prossimità per assicurare l’accessibilità all’utenza e una relazione funzionale tra servizi alla persona, utenza, magistratura e avvocatura.

Relativamente alla partecipazione di esperti – fermo restando la declinazione espressa nei documenti degli organismi partecipanti – si converge sui seguenti principi: 1. rigorosità dei criteri di selezione e di quelli di incompatibilità; 2. formazione permanente multidisciplinare. 

Il documento segnala l’urgenza e la rilevanza, anche ai fini del giusto processo, di disciplinare l’apporto dei servizi alla persona rispetto alle attività processuali ed extra-processuali, in particolare per quanto concerne l’esecuzione dei provvedimenti.

Il Gruppo  segnala altresì la necessità che alla riforma della giustizia si affianchi la riforma, altrettanto necessaria, del Titolo V della Costituzione, al fine di creare un sistema di garanzia, di effettività e di esigibilità dei diritti, nel pieno rispetto del principio di uguaglianza. 

Il Gruppo di lavoro continuerà a confrontarsi per offrire il proprio apporto condiviso alla riforma del sistema giustizia nella ferma convinzione che gli operatori impegnati in prima linea possano dare un contributo costruttivo.


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