Non profit

Gli otto grandi, assenti

Chi sono i "saggi" della Convenzione Onu per i diritti dei disabili

di Redazione

C’è invece la Cina. Che in materia di diritti per i diversamente abili certamente non brilla. Speriamo cambi qualcosa… E cco i nomi dei 12 esperti indipendenti che, come previsto dall’articolo 34 della stessa Convenzione, veglieranno sull’implementazione della Convenzione negli Stati che l’hanno ratificata, nonché sulle attività di cooperazione internazionale legate alla Convenzione: una realtà che riguarda 650 milioni di persone nel mondo. Scelti fra le candidature proposte dagli Stati membri, sono stati eletti:
György Könczei (Ungheria), membro governativo del comitato per l’European Social Charter presso il Consiglio d’Europa;
Amna Ali Al Suweidi (Qatar), consulente al People with Disabilities Management;
Mohammed Al-Tarawneh (Giordania), responsabile del progetto di sviluppo delle politiche sulla disabilità del governo giordano;
Lotfi Ben Lallahom (Tunisia), docente di medicina e direttore generale dell’Institute for the Promotion of Persons with Disabilities;
Monsur Ahmed Choudhuri (Bangladesh), responsabile del progetto governativo per lo sviluppo di una società inclusiva, senza barriere e basata sui diritti;
María Soledad Cisternas Reyes (Cile), direttore del programma sulla disabilità della facoltà di Diritto della Diego Portales University;
Edah Wangechi Maina (Kenya), Chief Executive Officer della Kenya Society for the Mentally Handicapped;
Ronald McCallum (Australia), professore di Diritto del lavoro all’università di Sydney;
Ana Peláez Narváez (Spagna), responsabile delle relazioni internazionali della Spanish Organization of the Blind;
Germán Xavier Torres Correa (Ecuador), vice-presidente del National Council on Disabilities;
Cveto Ur (Slovenia), direttore generale dell’Ufficio per le persone con disabilità del ministero del Lavoro, della famiglia e degli affari sociali;
Jia Yang (Cina), direttore e fondatrice del comitato femminile della China Association of the Blind.

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