Mondo
Gli U2 invitano tutti alla catena umana sulle Dolomiti
Il gruppo musicale sostiene la campagna di Amnesty per i rifugiati e fa un appello per la manifestazione in favore dei diritti umani che ti terrà domenica 13 settembre intorno alle Tre Cime di Lavaredo
di Redazione

Domenica 13 settembre 2015 Art For Amnesty e Amnesty International Italia (con il partner Insieme Si Può ONG) riuniranno 6000 persone per formare una Catena Umana "Le Dolomiti abbracciano i diritti umani" di 10 km e abbracciare le iconiche Tre Cime di Lavaredo, situate nelle Dolomiti, 90 minuti a nord di Venezia. Tutto accadrà a sostegno della campagna di Amnesty per i rifugiati, che gli U2 hanno lanciato e stanno sostenendo durante il loro tour europeo. Si tratta di un’opportunità per tutti coloro che vivono in prossimità delle Dolomiti di gettare le loro braccia, se non attorno al mondo, almeno attorno a una montagna in segno di solidarietà. L’evento avviene immediatamente prima dell’incontro convocato in emergenza dall’Unione Europea per discutere della crisi dei rifugiati che ha colpito l’Europa.

Numerose personalità del mondo della cultura e dello spettacolo e vittime di violazioni dei diritti umani
hanno espresso il proprio sostegno e invitano tutti a partecipare all’abbraccio delle Tre Cime di Lavaredo:
Joan Baez, Patti Smith, Nazanin Boniadi, Ensaf Haidar (moglie del blogger saudita Raif Badawi), Gualtiero Bertelli, Erica Boschiero, Mauro Corona, Lella Costa, Fausto De Stefani, Modena City Ramblers, Cecilia Strada, Don Luigi Ciotti, Wu’er Kaixi (leader degli studenti di piazza Tiananmen e dissidente cinese), Glen Hansard, Marco Cortesi e Mara Moschini, Prof. Marco Mascia, Prof. Antonio Papisca, Oscar De Pellegrin, Peter Sis, Michael Stipe, U2, Sting.
«I diritti umani meritano un grande abbraccio e sono convinto che quello delle Dolomiti, domenica 13 settembre, sarà caldo e solidale come quelli che in questi giorni migliaia di persone in Europa stanno dedicando ai richiedenti asilo in fuga da guerre e persecuzioni: segnale che se l’egoismo è un virus pericoloso, la solidarietà è un felice e potente contagio. A nome di Amnesty International Italia, ringrazio tutti coloro che renderanno possibile questo suggestivo evento», ha dichiarato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia.
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