Attivismo

Global Sumud Flotilla, raccolte tonnellate di aiuti: «Ciò che non imbarcheremo ora sosterrà i progetti in Sudan»

L'intento era quello di raccogliere 45 tonnellate di beni in cinque giorni. Ma «a Genova abbiamo superato di sette volte l’obiettivo: oltre 300 tonnellate in cinque giorni», dice Maria Elena Delia, membro del consiglio direttivo della Global Sumud Flotilla e coordinatrice italiana del Global Movement to Gaza. «Nessun aiuto andrà perso: ciò che non imbarcheremo ora sosterrà i progetti di Music for Peace in Sudan e le prossime missioni per Gaza, nel rispetto delle scadenze dei prodotti»

di Redazione

Una fiaccolata collettiva: sabato sera 50mila persone hanno riempito le strade di Genova per salutare le navi in partenza della Global Sumud Flotilla e celebrare le 300 tonnellate di aiuti umanitari raccolti. Un gesto commovente che ha “riacceso la speranza”, dice Maria Elena Delia, membro del consiglio direttivo della Global Sumud Flotilla e Coordinatrice italiana del Global Movement to Gaza. Domenica mattina, una parte degli aiuti è stata caricata su quattro imbarcazioni. Queste sono dirette a Catania, dove si uniranno al resto della Flottiglia in partenza giovedì 4 settembre dalle città di Catania e Siracusa.

«A Genova abbiamo superato di sette volte l’obiettivo: oltre 300 tonnellate in cinque giorni», continua Delia, «quattro barche sono partite per Catania: si uniranno a quelle in partenza giovedì anche da Siracusa, con le barche da Tunisi e Grecia, formeranno un’unica Flotilla verso Gaza. Nessun aiuto andrà perso: ciò che non imbarcheremo ora sosterrà i progetti di Music for Peace (la realtà che ha promosso la raccolta) in Sudan e le prossime missioni per Gaza, nel rispetto delle scadenze dei prodotti».

Decine i volontari italiani che hanno deciso di imbarcarsi per sostenere la missione, tra cui l’europarlamentare Benedetta Scuderi, eletta alle Europee del giugno 2024 con Alleanza Verdi e Sinistra nella circoscrizione Nord-Ovest, fa parte del gruppo Greens/Efa: «L’inerzia dell’Europa davanti al genocidio e alla pulizia etnica in corso a Gaza le toglie credibilità ogni giorno di più. È anche per questo che, da europarlamentare, ho deciso di unirmi alla Global Sumud Flotilla. Bisogna fare di tutto affinché il popolo palestinese riacquisti la propria dignità nella sua pienezza. Ora l’obiettivo è quello di mettere i governi definitivamente davanti all’evidenza ed alla gravità delle loro mancanze: si tratta di un’inazione che sfocia nella complicità. In questo scenario, la società civile può fare la differenza nell’importantissimo tentativo di creare un corridoio umanitario via mare per dare supporto ad una popolazione ormai dilaniata. Tutte e tutti noi possiamo condividere e amplificare il messaggio della Global Sumud Flotilla, informare amici e conoscenti, donare, partecipare. Ognuno di questi gesti conta tantissimo e lo dimostrano le straordinarie notizie arrivate da Genova in questi giorni. Continuiamo a farci sentire e a mobilitarci».

Sul conflitto israelo-palestinese si sono pronunciate anche le comunità religiose italiane, in una nota congiunta a firma di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), Yassine Lafram, presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (Ucoii), Abu Bakr Moretta, presidente del Comunità Religiosa Islamica Italiana (Coreis), Naim Nasrollah, presidente della Moschea di Roma, l’Imam Yahya Pallavicini della Comunità Religiosa Islamica Italiana (Coreis), il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei).

«L’abuso della religione per la sopraffazione altrui ci costringe ad assistere a una polarizzazione che si nutre di un fanatismo travestito da servizio verso il nostro comune Dio e il bene dei fedeli, assecondando una falsa giustizia superiore e nascondendosi dietro una finta fratellanza», affermano i firmatari della nota. «Nessuna sicurezza sarà mai costruita sull’odio. La giustizia per il popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco, il rispetto dei diritti fondamentali e la volontà di parlarsi».

L’invito congiunto è quello del dialogo interreligioso tra le comunità, un invito all’incontro, almeno in Italia, tra vescovi, rabbini e imam, con il coinvolgimento delle Istituzioni nazionali e locali, per cercare forme concrete di risoluzione al conflitto israelo-palestinese.

In previsione della partenza delle barche dalla Sicilia, è stata organizzata una
conferenza stampa a Roma il 3 settembre alle ore 12, nella Sala Caduti da Nassiriya, in Senato.

Interverranno, tra gli altri, la portavoce del Global Movement to Gaza, Maria Elena Delia, la giornalista Barbara Schiavulli, il presidente Ucoii Yassine Lafram, l’europarlamentare Benedetta Scuderi, le parlamentari Alessandra Maiorino, Stefania Ascari, Laura Boldrini. In programma anche un collegamento con l’Arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, e con Tony La Piccirella, membro di Freedom Flotilla Coalition e di Global Movement to Gaza.

Mercoledì 3 settembre, a Catania, si terrà un corteo indetto dal Comitato “Catanesi solidali con il popolo palestinese”, con partenza dal porto e arrivo al Castello Ursino. A seguire, un evento condotto da Tlon – Andrea Colamedici e Maura Gancitano – con la partecipazione di artisti, tra cui Samuel (Subsonica), Marco Castello e Kento, e di attivisti tra cui rappresentanti del Calp e di Music for Peace, oltre ad Antonio Mazzeo, Vincenzo Fullone, Cecilia Canazza, Maria Elena Delia e al giornalista Giulio Cavalli. A Siracusa, dal 3 al 4 settembre, è previsto un presidio alla Marina, punto di partenza di ulteriori imbarcazioni e occasione di confronto tra stampa e attivisti in partenza, grazie al supporto del “Comitato Siracusano per la Palestina”.

Credit: Nicola Marfisi/AGF Foto/Avalon

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.