Non profit
Grazie, ma abbiamoben altre urgenze
Disabili psichici La politica prende iniziativa. Ma le associazioni dicono no
di Redazione
«Grazie per la buona volontà, onorevole, ma per regolamentare il mondo dei contrassegni serve ben altro». Fish e Unasam, tra le principali associazioni contro le discriminazioni sull’handicap, bocciano così la proposta di legge dell’onorevole Cesare Campa, che vorrebbe estendere il diritto al posteggio anche ai disabili intellettivi. Il deputato di Forza Italia ha presentato, a giugno, una proposta di modifica al Codice della strada che dovrebbe essere discussa a gennaio in commissione Trasporti. Oggi il pass possono averlo solo le persone con handicap fisico. «Una vera e propria discriminazione», protesta Campa. Ma le associazioni la pensano diversamente. «Tra le tante necessità che abbiamo, quella del contrassegno non mi sembra la più urgente», ragiona Gisella Trincas, presidente dell’Unasam, l’Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale. È molto difficile regolamentare questo settore, ammette, ma la soluzione non è «estendere in modo indiscriminato questo privilegio». «Estendere il diritto ad accompagnatori e associazioni? È proprio così che si favoriscono gli abusi», commenta Pietro Barbieri della Fish – Federazione per il superamento dell’handicap. Per quanto riguarda l’estensione del contrassegno ai malati psichici, Barbieri si limita a far notare che già il 50 % di essi usufruisce del diritto di posteggio a causa delle limitazioni motorie conseguenti alla disabilità psichica. Gisella Trincas invece rilancia: «Perché non creare un ufficio comunale ad hoc che valuti, assieme al medico di base e ai servizi sociali, la situazione concreta del disabile che richiede il pass?».
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