Crisi
Guerre e disastri naturali: nel 2024 record di sfollati interni nel mondo
Alla fine dello scorso anno erano 83,4 milioni le persone che vivono nel proprio Paese ma non nella propria casa. A segnalarlo il nuovo report dell'Internal displacement monitoring centre

Sono 83.4 milioni le persone che alla fine del 2024 vivevano sfollate all’interno del proprio stesso Paese. A segnalarlo è il nuovo report dell’Internal displacement monitoring centre – Idmc, che sottolinea l’aumento di 7.9 milioni di unità rispetto all’anno precedente.
La causa principale di un così alto numero di sfollati sono i disastri naturali. Lo scorso anno è stato un record da questo punto di vista, con 45.8 milioni di nuovi sfollati interni, pari al 54% del totale. Sebbene la maggior parte delle persone sia riuscita, dopo un periodo più o meno lungo, a rientrare nelle proprie abitazioni o in altre case, sono 9.8 i milioni di persone che ancora alla fine del 2024 vivevano in centri di accoglienza, tendopoli e baracche d’emergenza. Si tratta di numeri impressionati – in 29 Paesi si è toccato il record di sfollati a causa di calamità – destinati, con buone probabilità, ad aumentare nei prossimi anni a causa del peggioramento di frequenza, durata, intensità e prevedibilità dei disastri naturali.
È proprio di fronte a questo allarme che Amy Pope, direttrice dell’Organizzazione mondiale per le migrazioni – Iom, ente che fornisce molti dei dati su cui si basa il report dell’Idmc, ha lanciato un appello per una maggiore attività di prevenzione. «Questi dati sono un chiaro monito: senza un’azione coraggiosa e coordinata, il numero di persone sfollate all’interno dei propri Paesi continuerà a crescere rapidamente», ha detto. «Il report è anche un invito ad agire in modo preventivo, a utilizzare dati e altri strumenti per anticipare gli sfollamenti prima che si verifichino, e ai settori umanitario e dello sviluppo a collaborare con i governi per sviluppare soluzioni a lungo termine per prevenirli».
La seconda causa principale di sfollati interni nel mondo sono le guerre. Nel 2024 i nuovi sfollamenti legati ai conflitti in corso sono stati 20.1, di cui quasi la metà provenienti da soli due Paesi, Sudan e Repubblica del Congo. In Sudan è in corso una delle più gravi crisi umanitarie della storia a causa del conflitto in corso tra l’esercito e la milizia Rapid support forces.
In Congo, invece, è in corso la guerra tra la milizia M23 supportata dal vicino Rwanda e le forze di Kinshasa.
Disastri naturali e guerre sono anche le due principali cause che spingono le persone a emigrare. Nel 2024 sono state 8.938 le persone in movimento morte nel loro viaggio. Anche in questo caso è un record, non solo a livello globale ma anche considerando alcune regioni singolarmente. In Asia, per esempio, sono morti in 2.242, in Africa 2.778, in Europa (l’Iom esclude il Mediterraneo, dove i decessi si sono ridotti) 233.
In apertura: un campo sfollati in Repubblica democratica del Congo (AP Photo/Moses Sawasawa/Associated Press/LaPresse)
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.