Mondo

Guinea: tensione altissima nella capitale

Proclamato da 24 ore lo stato d'assedio e l'imposizione del coprifuoco

di Redazione

Il giorno dopo la proclamazione dello stato di assedio e l’imposizione del coprifuoco per venti ore al giorno da parte del contestato presidente Lansana Conte’, centinaia di soldati e poliziotti presidiano le strade deserte di Conakry. Vengono controllati soprattutto l’aeroporto, gli edifici istituzionali e le vie del centro cittadino, dove sono stati posizionati alcuni carri armati.

Secondo alcune testimonianze, colpi d’arma da fuoco sono echeggiati nelle strade della capitale, ma anche a N’zerekore, nel sud est, Kankan, nell’est, e Mamou, nel centro del Paese dell’Africa occidentale. Cio’ significa che probabilmente qualcuno ha cercato di eludere i controlli nonostante il coprifuoco. Per stamattina era in programma l’ennesima manifestazione di protesta indetta dai sindacati. Nascondendosi dietro lo spettro dello scoppio della “guerra civile”, l’anziano e autoritario generale Conte’ ha ammonito in tv che saranno prese “tutte le misure necessarie per ristabilire l’ordine pubblico e proteggere il popolo guineano contro il rischio di un conflitto guerra civile”.

Il Paese, 9.4 milioni di abitanti, e’ sotto coprifuoco dalle 6 del mattino alle 16, e dalle 20 alle 6 del giorno seguente, fino al prossimo 23 febbraio. Proibita ogni forma di assembramento, marcia, processione o manifestazione. Le forze governative hanno l’autorizzazione a controllare tutte le comunicazioni dei cittadini: verbali, telefoniche, via fax o e-mail. Da gennaio i disordini hanno casuato almeno 110 morti in Guinea.

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