Non profit
Hina: un sogno di libert
Si apre domani il processo per lassassinio di Hina Salem, la ragazza pachistana uccisa lestate scorsa dal padre e poi sepolta in giardino. Le donne musulmane scendono in piazza, per la prima volta
di Redazione
Le donne musulmane scendono in piazza, per la prima volta. Lo faranno domani 28 giugno a Brescia, fuori dal Tribunale, addosso un coprispalle grigio scuro con la scritta «Hina». Si apre infatti domani il processo a carico dei responsabili dell?assassinio di Hina Salem, la ragazza pachistana uccisa l?estate scorsa dal padre e da altri famigliari e poi sepolta in giardino. Hina vestiva all?occidentale, viveva con il suo ragazzo, Giuseppe, rifiutava le regole del patriarcato e la rigidità delle aspettative della sua famiglia, rifiutava di far coincidere senza scarto i valori della tradizione della sua famiglia con dei modelli esteriori stereotipati.
Per chiedere giustizia e per non dimenticare il suo sogno di libertà, l?associazione Donne Marocchine d?Italia si è costituita parte civile nel processo e si è data da fare per mobilitare le donne, immigrate e italiane, musulmane e non. Arriveranno da mezza Italia «per non lasciare Hina sola una seconda volta», ha detto Souad Sbai, presidente dell?associazione. A lavorare con lei, nelle ultime settimane, anche Daniela Santanché (An) e la giornalista Anselma Dall?Olio: «Di adesioni ne abbiamo avute tante, ci aspettiamo cira 500 donne», precisano.
All?iniziativa hanno aderito anche Paolo Branca e alcune delle ragazze di Yalla Italia, il cui nuovo numero è appunto dedicato al rapporto tra padri e figli. Lubna Ammoune alla manifestazione non ci andrà, sta preparando la maturità, ma commenta così la sua adesione di principio: «L?atto barbarico compiuto dai famigliari di Hina è ingiustificato e totalmente inaccettabile a livello etico e religioso. L?azione che ha spinto a commettere un crimine del genere è frutto di un istinto irrazionale e dimostra ignoranza. La radice dell?incomprensione è la mancanza di un dialogo, elemento che ritengo indispensabile tra i genitori e i figli. In quanto ragazza musulmana e occidentale, rivendico per ogni persona il diritto sacro di essere liberi nelle proprie scelte».
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