Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Education & Scuola

Ho peccato per i biscotti

Gli altarini di... Elisabetta Ferracini

di Francesco Di Nepi

Elisabetta, fai spesso l’elemosina? Sì, anche se penso sia un gesto un po? superficiale. Si danno le mille lire e ci si scarica la coscienza. Sarebbe meglio contribuire a iniziative più profonde, più utili. Cosa pensi dei lavavetri al semaforo? È un po? lo stesso discorso. Tempo fa avevo conosciuto uno di questi ragazzi e gli portavo vestiti o roba che potesse utilizzare. Più utile e meno umiliante delle mille lire date frettolosamente. Chi è per te un’eroe del nostro tempo? Nessuno in particolare. Ma ammiro tutte le persone che hanno la grande forza interiore di rimanere coerenti con se stesse. Non ce ne sono tante, è vero, ma qualcuna ne è rimasta. Nel leggere un giornale qual è la prima pagina su cui ti fermi? Ho la strana abitudine di leggere ogni giornale cominciando dall’ultima pagina. Poi però passo subito alla cronaca e agli spettacoli. L’unica pagina che tralascio, comunque, è quella sportiva. Non mi interessa proprio. Gireresti un film in Albania? Perché no?! Preferisci girare un film con Pieraccioni o con Amelio? Con tutti e due! Non si può? Allora comincerei con Pieraccioni. Un uomo di pelle nera che ti affascina? Mohammed Alì. L’ultimo libro letto? “La lettera d’amore” di Cathleen Schine.Una storia romantica e ironica allo stesso tempo. Che voto di condotta prendevi a scuola? Non ho mai avuto voti altissimi. Cercavo di ottenere il minimo necessario per essere promossa. Qual’è l’ultimo peccato che hai commesso? Stamattina ho mangiato mezza scatola di biscotti a colazione e questo mi provoca dei sensi di colpa tremendi. Scherzi a parte, i miei peccati non sono mai molto gravi. Prenderesti un bambino in affidamento? Sì, senza dubbio. Potresti innamorarti di un disabile? Sì. A patto che abbia la possibilità di comunicare con me. Non è un discorso fisico, ma mentale. Secondo te com’è il Paradiso? Non lo immagino celeste con le nuvolette. Piuttosto, quando ci penso, lo vedo come un’immensa città tranquilla, pacifica e senza rumori.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA