Non profit
I 100 under 35 che cambiano l’Italia
100 nomi, 100 idee, 100 storie di chi sta facendo - nei fatti - innovazione. Sul numero di maggio di Vita, i 100 social innovators più interessanti d'Italia. Startupper, ricercatori, neo-imprenditori che tutto il mondo ci invidia. C'è spazio per loro?
di Redazione

Sette categorie: Economia e impresa, Cultura e creatività, Aggregatori di reti, Ambiente e abitare, Ricerca e tecnologia, Scuola e formazione, Welfare e cooperazione. Sono gli ambiti in cui i giovani cervelli italiani (quelli che non fuggono, o fuggono per tornare con un bagaglio di competenze aumentato) stanno dando vita a imprese ad alto valore sociale aggiunto. E condiviso.
Il numero di maggio di Vita ha messo nero su bianco, in una speciale classifica, i 100 under 35 che con le loro idee, diventate imprese, stanno cambiando l'Italia con un innesco nuovo e originale di innovazione orientata al sociale. Idee diversissime, alcune già solide altre in fase nascente, che hanno un punto – e una forza – in comune: l'accelerazione data da forme sempre nuove di cooperazione e la capacità di riconoscere e valorizzare il capitale umano, in qualunque campo si esprima.
Da Fabrizio Sammarco, animatore di quello straordinario acceleratore di innovazione che è ItaliaCamp, al team di iFoodShare, piattaforma web che mette in contatto chi dona con chi ha bisogno, fino Eva di Marco e all'idea semplice ma rivoluzionaria dell'Orto in Tasca, app per acquisti agricoli a km zero, i 100 giovani social innovators italiani dimostrano concretezza e fantasia. E sono pronti per diventare fenomeni da far invidia alla Silicon Valley.
Ci riusciranno? L'Italia è pronta per dargli spazio? A rafforzare la speciale top100, su Vita di maggio un'inchiesta che prova a fotografare lo stato di salute dell'impresa sociale. Un patrimonio straordinario del nostro Paese che ora può trovare lo spin giusto dagli stanziamenti – parliamo di un miliardo di euro – che l'Europa è pronta a mettere sul piatto con il programma Social Change and Innovation. Quello dell'impresa sociale è un buon campo d'azione per sviluppare le idee che nascono dai giovani talenti? Si apre il dibattito tra le diverse scuole di pensiero italiane, con – in chiusura – il contributo corrosivo di Geoff Mulgan, teorico britannico della "social innovation", che lancia da Vita un programma di lavoro shock: prima di iniziare a costruire, sfasciamo tutto.
La speciale "top 100" dei giovani innovatori italiani su Vita di maggio, da venerdì 3 in edicola e nelle librerie Feltrinelli
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