Ambiente

I nuovi furgoni di Banco Alimentare abbattono l’impatto ambientale

Si è chiuso il progetto triennale realizzato con la Fondazione Filantropica Danilo e Luca Fossati. Lo scopo: coniugare la sostenibilità verso il pianeta e la responsabilità sociale. I 12 mezzi hanno sostituito quelli più obsoleti e inquinanti. L’obiettivo? «Potenziare il nostro impegno nella lotta contro lo spreco alimentare e la fame, ma anche dimostrare come le organizzazioni possono operare in armonia con il creato», ricorda il presidente Giovanni Bruno

di Antonietta Nembri

Cambiamenti climatici, povertà e spreco alimentare sono strettamente legati. E alla Fondazione Banco Alimentare sono consapevoli che una delle sfide del nostro tempo è proprio la riduzione degli impatti ambientali negativi.

Ridurre lo spreco di cibo e tutelare l’ambiente

Anche perché i cambiamenti climatici possono causare una riduzione della produzione alimentare, aumentando il costo del cibo e rendendolo meno accessibile alle persone più povere. La prevenzione e la riduzione dello spreco di alimenti sono le principali strade da percorrere per la tutela dell’ambiente e il benessere sociale. 

Partendo da questo presupposto, non stupisce che la riduzione degli impatti ambientali negativi sia uno dei principi di comportamento definiti all’interno del codice etico della Fondazione Banco Alimentare.

L’impatto basso o nullo dei 12 furgoni

Con questo obiettivo, grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione Filantropica Danilo e Luca Fossati, da alcuni anni è stato avviato un progressivo piano di sostituzione di dodici furgoni, tra i più obsoleti, con mezzi a basso o nullo impatto ambientale, indispensabili per l’attività di recupero e distribuzione di alimenti

«Continuando la visione di un servizio per il bene comune dei più bisognosi e in ascolto alle necessità del Banco Alimentare, la nostra Fondazione si impegna da alcuni anni a finanziare il progetto di rinnovamento dei mezzi di trasporto delle eccedenze alimentari» afferma Daniela Fossati, presidente di Fondazione Filantropica Danilo e Luca Fossati.

Bilanciare i diversi impatti si può

L’impatto ambientale generato da Banco Alimentare è un bilancio fra impatti positivi, generati attraverso l’attività di recupero delle eccedenze, e impatti negativi conseguenti l’utilizzo di combustibili fossili per il riscaldamento, la produzione di energia elettrica e la movimentazione logistica. 

In questa logica, il supporto dato dalla Fondazione Filantropica Danilo e Luca Fossati acquisisce ulteriore valore aggiunto, in quanto consente a Banco Alimentare di raggiungere i propri obiettivi e supporta lo sviluppo della sua attività, in un’ottica di crescente efficienza e sostenibilità.

Il nuovo furgone del Banco Alimentare del Lazio

«Questa collaborazione è particolarmente significativa per l’importante ruolo svolto dal Cav. Danilo Fossati nel dar vita, insieme a Monsignor Luigi Giussani, alla Fondazione Banco Alimentare. Grazie alla sensibilità dei nostri sostenitori, continueremo a promuovere innovazione, con l’obiettivo di potenziare il nostro impegno nella lotta contro lo spreco alimentare e la fame, ma anche dimostrare come le organizzazioni possono operare in armonia con il creato» commenta Giovanni Bruno, presidente di Fondazione Banco Alimentare.

Oltre 80mila tonnellate di Co2 salvate

Lo scorso anno l’attività di Banco Alimentare ha evitato, ben 80.602 tonnellate di Co2. Questo impatto concreto e positivo sulla sostenibilità ambientale nasce dall’azione quotidiana di recupero delle eccedenze alimentare da tutta la filiera agroalimentare. Eccedenze che vengon ridistribuite a oltre 7.600 organizzazioni partner territoriali convenzionate (mense, centri di accoglienza, case-famiglia, etc.), che offrono aiuto alimentare a 1.793.000 persone in difficoltà. Un impatto che oltre che sull’ambiente è anche nella vita dei più fragili.

In apertura uno dei furgoni davanti alla sede del Banco Alimentare Friuli Venezia Giulia – Tutte le immagini da ufficio stampa

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