Famiglia
I soldi con trappola delle carte revolving
In Italia ne circolano 3,6 milioni. Manca un unico archivio informatico. Spesso chi le usa è ignaro dei costi che comportano. E attenti agli interessi di mora...
di Redazione
«Non è tutto oro quello che luccica» recita un famoso proverbio che, in estrema sintesi, rappresenta l’universo mondo delle carte di credito revolving. Dietro agli accattivanti e creativi messaggi pubblicitari che non lasciano adito a dubbi circa la comodità e la convenienza delle carte revolving, si nascondono pericolose insidie.
Le revolving, cioè quelle carte di credito che permettono di rimborsare ratealmente l’ammontare delle spese effettuate, sono state recentemente oggetto di particolari attenzioni da parte di molti: associazioni di consumatori, procure e Banca d’Italia. Sono emerse per molte di queste “plastiche” irregolarità in materia di usura, antiriciclaggio, trasparenza e correttezza verso i consumatori. È affiorato infatti che il calcolo degli interessi di mora applicati sui pagamenti fatti in ritardo veniva considerato non solo sull’ammontare delle rate non pagate ma anche sul totale del debito residuo; che i titolari delle carte erano scarsamente individuabili a causa della mancanza di un archivio unico informatico capace di raccogliere in maniera esaustiva i dati dei possessori delle carte; che gli utilizzatori delle revolving adoperavano spesso la carta ignari dei costi ad essa correlati anche perché, molto spesso, queste plastiche sono state inviate, da taluni prestatori di servizi di pagamento, ai clienti senza che questi ne avessero fatto espressa richiesta. È stato necessario, quindi, un intervento deciso della Banca d’Italia che ha emesso una comunicazione di vigilanza finalizzata a richiamare l’attenzione degli operatori del settore delle carte di credito a rimborso rateale ad operare mediante comportamenti improntati a criteri di massima trasparenza e correttezza nei confronti della clientela. In Italia vi sono al momento in circolazione circa 3,6 milioni di carte revolving e affinché anche queste portino il loro contributo alla “guerra al contante” tanto cara all’Unione Europea, occorre che presto inizino a “luccicare”.
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