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I vescovi “pensionati” tornano in campo

In ogni commissione episcopale è stato nominato un vescovo "emerito". Obiettivo: valorizzare la loro esperienza e competenza. Tra di essi, Riboldi, Bettazzi e Bonicelli

di Daniela Romanello

I vescovi “pensionati” tornano in campo. Infatti, per valorizzare l’esperienza e la competenza dei vescovi emeriti (ossia dei vescovi over 75 “pensionati”) Giovanni Paolo II ha concesso alle presidenze delle Conferenze episcopali nazionali la nomina di uno di loro in ogni commissione espicopale. Tra le nomine italiane, rese note oggi, spiccano quelle di alcuni dei vescovi più in prima linea negli anni scorsi. Tra questi, monsignor Antonio Riboldi, noto come prete di frontiera nel Belice terremotato e poi vescovo anti camorra ad Acerra, e commentatore del settimanale Vita, è stato nominato nella commissione per la Famiglia e la vita; monsignor Luigi Bettazzi, già presidente di Pax Christi e vescovo emerito di Imola, diventa membro della commissione per l’Ecumenismo e il dialogo; monsignor Gaetano Bonicelli, che prima di diventare vescovo, ora emerito, di Siena è stato per anni ordinario militare (cioè il vescovo dei cappellani militari), è stato cooptato nella commissione per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.


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