Famiglia
Il cantiere della fiducia
Lesperienza di Koiné, la prima impresa sociale certificata SA8000 in Italia.
di Redazione
é stata la prima impresa sociale italiana a ottenere la certificazione SA8000, obiettivo raggiunto grazie all?attenzione da sempre riservata verso i propri soci e dipendenti. Koiné è una cooperativa sociale di tipo A di Arezzo, costituita nel 1993 e attiva dall?anno successivo nella progettazione, gestione e valutazione di servizi socio-educativi, assistenziali e di empowerment delle persone esposte a rischio di esclusione sociale. Nel 2004 ha prodotto un fatturato di circa 8 milioni di euro, impiegando 335 addetti a tempo pieno.
L?attenzione all?ambiente di lavoro è un chiodo fisso di Koiné. Qualche mese fa la cooperativa ha reso noti i risultati di una ricerca condotta, in forma anonima, sul grado di soddisfazione tra i suoi dipendenti, per valutare quali risultati ha ottenuto l?impegno nel produrre fiducia ed eliminare le asimmetrie informative. «La lettura dei risultati mi ha allarmato», dice tra il serio e il faceto Paolo Peruzzi, direttore di Koiné, «sembravano i risultati delle elezioni rumene ai tempi di Ceausescu». Il 94% degli interpellati (alla rilevazione ha partecipato l?80% degli addetti), ha dichiarato che non cambierebbe lavoro perché nella cooperativa c?è un clima di fiducia tra le persone, c?è rispetto per la dignità di ognuno e il prodotto del lavoro non è sfruttato da nessuno ma va a beneficio di tutti.
Alla Koiné si inizia a parlare di rendicontazione sociale nel 1998 quando viene organizzato un percorso formativo sul tema del social reporting al termine del quale viene costituito un gruppo di lavoro di 20 persone in rappresentanza di tutti i servizi erogati dalla coop sociale. Dopo un anno di lavoro vengono messi a punto uno schema di social report, il codice etico dell?azienda, la dichiarazione di missione, il paradigma della qualità e la mappa degli stakeholder esterni.
Tutti questi documenti vengono discussi con 20 stakeholder: Legacoop, Forum terzo settore, organizzazioni non profit del territorio con cui Koiné ha forti legami, l?università con cui collabora da tempo e i principali rappresentanti della committenza, in particolare le amministrazioni comunali più grandi e la Asl. Terminata la fase di confronto, nella primavera del 2001 viene pubblicato il numero zero del primo bilancio sociale, un test da sottoporre alla valutazione degli stakeholder. Dopo aver raccolto e valutato commenti e valutazioni su questo primo documento, nella primavera del 2003 Koiné dà alle stampe il bilancio sociale.
Diffondere saperi
«Così come lo abbiamo concepito», spiega Paolo Peruzzi, direttore di Koiné, «il nostro bilancio risponde alla necessità di diffondere saperi sia all?interno che all?esterno dell?impresa e offrire a tutti gli strumenti per una lettura critica dell?andamento aziendale». Uno degli obiettivi principali è quello di contribuire a far crescere le competenze e la consapevolezza democratica dei membri dell?organizzazione e degli stakeholder esterni». «Per noi il bilancio sociale», spiega Peruzzi, «è stato un punto di arrivo di un lungo processo di approfondimento e sperimentazione e ha rappresentato anche un punto di ripartenza. Noi pensiamo che l?impresa cooperativa è tale se riesce a produrre partecipazione e che questa non sia semplicemente il prodotto della più o meno ciclica convocazione di assemblee e riunioni ma di azioni volte a infrangere le asimmetrie informative. Un obiettivo che si realizza mettendo ogni membro dell?organizzazione nelle condizioni di entrare nel merito delle decisioni in modo consapevole avendo tutti gli strumenti di sapere e di conoscenza che consentono di andare oltre ?l?amen?».
Stakeholder senza filtri
Nell?edizione del 2005 è prevista l?introduzione di due significative novità. «Ci sarà una sezione», aggiunge Peruzzi, «che ospiterà il parere degli stakeholder organici riportati in modo più analitico rispetto ai precedenti bilanci. Nelle edizione passate infatti estrapolavamo dei dati statistici dai questionari che somministravamo ai diversi stakeholder. Da quest?anno, invece, riporteremo il testo integrale delle risposte, senza alcun filtro, alle domande che abbiamo rivolto a 30 stakeholder. La seconda novità è invece una sezione titolata Le opinioni della proprietà, uno spazio riservato alle opinioni dei soci, anche in questo caso riportate integralmente senza alcun controllo preventivo.
Tra una sezione e l?altra dei documenti che compongono il bilancio sociale saranno pubblicate delle foto, ritratti di soci e di dipendenti, «per dimostrare», conclude Peruzzi, «che crediamo in quello che facciamo e che siano pronti a metterci la faccia».
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