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Il Cini: azzerata la cooperazione internazionale

Stanziati 326 milioni di euro. In termini reali, sottolinea il Cini, è il valore più basso dopo il 1996

di Redazione

«Il voto di fiducia sulla Finanziaria spazza via  le proposte di emendamenti presentate in favore della Cooperazione allo sviluppo e vara un’altra Finanziaria all’insegna del suo azzeramento, nonostante le mozioni di maggioranza ed opposizione accettate dal Governo due mesi fa alla Camera, dove quest’ultimo si impegnava a riallineare la Cooperazione italiana a dimensione europea». A dichiararlo è Maria Egizia Petroccione, portavoce del CINI, coordinamento di cui fanno parte le organizzazioni non governative ActionAid, AMREF, Save the Children, Terre des hommes, VIS, WWF e World Vision.

Il comunicato del Cini sottolinea che «sulla Legge 49/87 sono previsti solo 326 milioni di euro, in termini reali, è il valore più basso dopo il 1996».

«Ci si allontana dunque sempre di più dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio: se per il 2009 il rapporto fra Aiuto pubblico allo sviluppo e Pil italiano sarà intorno allo 0,15%, nel 2010 non solo non si raggiungerà lo 0,51%, ma non si toccherà neppure lontanamente la soglia dello 0,42% necessaria a far sì che l’UE raggiunga l’obiettivo collettivo dello 0,56%».
 
«Le uniche novità per il mondo della Cooperazione allo sviluppo, rispetto al testo della Finanziaria presentato in ottobre, sono legate alla ripartizione del gettito dello scudo fiscale che ha permesso la reintroduzione del 5 per mille nel 2010, con un tetto massimo di 400 milioni di euro» rimarca il Cini. «Non viene però stabilizzato lo stanziamento di 130 milioni di euro al Ministero dell’Economia che consentirebbe di  pagare circa metà del contributo italiano per il 2010 alla Banca Mondiale (410 milioni di euro su 825 milioni)».
 
«Resta invariato il quadro del Ministero degli Affari  Esteri: dei 326 milioni di euro stanziati, 123 milioni sono già impegnati per pagare le seconde e terze annualità delle iniziative deliberate nel 2008 e 30 milioni di euro saranno necessari per coprire le spese di funzionamento» prosegue il Cini. «La Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri – potrà disporre quindi di soli 173 milioni di euro nel 2010 contro i 193 milioni  dello scorso anno, veramente troppo poco per attribuire al Ministero degli Affari Esteri le competenze d’indirizzo della politica di Cooperazione allo sviluppo».
 
«Nell’ anno contraddistinto dalle dichiarazioni internazionali sulla Lotta alla fame, le risorse per il 2010 sono insufficienti per versare l’arretrato di 270 milioni di euro che, con la fine di questo anno, l’Italia avrà maturato verso la Convezione di Londra sull’aiuto alimentare per i Paesi in via di sviluppo, anche se la settimana scorsa al Senato il Governo aveva accettato di avviarne il progressivo ripianamento» afferma la portavoce del Cini. «Per non disattendere completamente il dispositivo della mozione di metà ottobre, il Governo dovrà chiarire entro fine mese, in un atto di responsabilità e trasparenza, quali impegni internazionali in termini di Cooperazione allo sviluppo potrà onorare con le risorse finanziare a disposizione».

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