Il diario della settimana

Ma chi ha detto che i giornalisti non hanno più un’anima, chi ha detto che sono sempre campioni di cinismo e insensibilità? Mi ostino da qualche tempo a sostenere che i segni di un’inversione di tendenza o perlomeno di un profondo disagio vissuto da tantissimi colleghi di fronte al nulla frenetico dei meccanismi cui sono costretti si stanno sempre più moltiplicando e prendono sempre più spesso forma di episodi se non sempre visibili al grande pubblico almeno tangibili, reali. L’ennesima prova l’ho avuta in queste ore quando il caporedattore di uno tra i più seguiti giornali televisivi nazionali mi ha segnalato una preghiera di Madre Teresa di Calcutta che i colleghi si stavano passando di mano in mano con ammirazione, nostalgia, qualcuno anche con devozione. Mandandomela via fax mi ha lanciato un’idea: «Questa preghiera è un esergo perfetto per il vostro giornale, è la preghiera che voi e i tanti vostri lettori, anche tra i giornalisti, possono tenere tenere viva. Perché non la pubblicate ogni settimana come dedica a voi e a chi vi legge? Come memorandum, come atto di preghiera?». L’idea e il consiglio del collega ci è parso un gran consiglio e una stupenda idea. Ecco il testo della bellissima e semplice preghiera di Madre Teresa di Calcutta che da questo numero pubblicheremo ogni settimana come esergo, come manifesto per noi e i nostri lettori, come nostra regola: «La vita è un’opportunità, coglila La vita è bellezza, ammirala La vita è beatitudine, assaporala La vita è un sogno, fanne una realtà La vita è una sfida, affrontala La vita è un dovere, compilo La vita è un gioco, giocalo La vita è preziosa, abbine cura La vita è una ricchezza, conservala La vita è amore, godine La vita è un mistero, scoprilo La vita è una promessa, adempila La vita è tristezza, superala La vita è un inno, cantalo La vita è una lotta, afferrala corpo a corpo La vita è una tragedia, accettala La vita è un’avventura, rischiala La vita è felicità, meritala La vita è la vita, difendila» Madre Teresa di Calcutta