Welfare

il difensore civico rischia l’estinzione

Dal Comune passa alle Province

di Redazione

Il Senato si appresta a discutere la conversione in legge del decreto n. 2/2010, «Interventi urgenti su enti locali e Regioni». Il decreto sancisce la soppressione del difensore civico nei Comuni, seppure a partire dal 2011 (la Finanziaria 2010 ne prevedeva la scompArsa già dal 2010). In particolare il decreto impedisce ai Comuni compresi nei territori delle province prive di difensore civico – sono 73 su 110 – di averne uno, in attesa di un teorico difensore civico provinciale. Furibondo Samuele Animali, coordinatore nazionale dei difensori civici, che non crede che il passaggio dal livello comunale a quello provinciale sarà indolore: «Sconfessando il principio di sussidiarietà, le funzioni verrebbero ereditate dalle Province, peraltro in via meramente eventuale. Ma è facile prevedere che spesso non vi saranno le condizioni politiche ed organizzative per ereditare le migliaia di istanze oggi trattate dai difensori civici comunali. I costi complessivi saranno probabilmente più elevati degli attuali. Questo intervento, che descrive la difesa civica solo come voce di costo, è l’ennesima occasione persa».

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