Legge di bilancio 2025
Il Forum del Terzo settore lancia la campagna “No vendita No Iva”
«Questa Legge di Bilancio non contiene risposte sufficienti per fronteggiare le crisi sociali in corso», dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore. «Riteniamo incomprensibile che si obblighino le realtà di Terzo settore a farsi carico di costi e oneri burocratici per l’apertura della partita Iva, pur rimanendo esenti dal pagamento dell’imposta»
di Redazione
«Questa Legge di Bilancio non contiene risposte sufficienti per fronteggiare le crisi sociali in corso, né misure e sostegni per incentivare l’attività del Terzo settore, che può dare un grande contributo alla tenuta del tessuto socio-economico delle comunità e che è tra i pochi soggetti sempre attivi nel realizzare quella coesione e quell’inclusione sociale così necessarie al Paese», dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.
«Ci rivogliamo ai parlamentari delle varie forze politiche, in vista della scadenza per presentare gli emendamenti alla Manovra: si faccia il possibile per migliorare il testo, dal rifinanziamento del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile al sostegno delle persone fragili», prosegue Pallucchi. «Tra le nostre proposte ve ne sono diverse che non comportano oneri per lo Stato ma sono fondamentali per la sostenibilità del Terzo settore, come quella per il mantenimento dell’attuale regime di esclusione Iva per le associazioni».
E proprio il mantenimento mantenimento dell’attuale regime di esclusione Iva per le associazioni è uno dei temi più controversi della legge di bilancio. Sono ormai mesi che il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo si sottrae a un chiarimento rispetto al regime Iva delle organizzazioni del Terzo settore. In questo articolo “Iva al Terzo settore: viceministro Leo, se ci sei batti un colpo” quattro domande che meriterebbero una risposta.
«Riteniamo incomprensibile», chiosa Pallucchi, «che si obblighino le realtà di Terzo settore a farsi carico di costi e oneri burocratici per l’apertura della partita Iva, pur rimanendo esenti dal pagamento dell’imposta: molti servizi alle persone sui territori rischiano di diminuire o addirittura scomparire a causa del nuovo regime fiscale, che entrerà in vigore da gennaio 2025. Proseguiamo dunque il nostro impegno e lanciamo la campagna social “No vendita No Iva” per chiedere che la solidarietà non sia equiparata al commercio».
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti alla Camera dei deputati durante l’audizione sulla legge di Bilancio, Roma, Giovedì, 07 Novembre 2024 (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)
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