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Il Governo furioso

Durissimo affondo di Silvio Berlusconi contro i magistrati: ci sono grumi eversivi, ha detto ieri all’Assemblea di Confesercenti. E il ministro Brunetta, dal canto suo, se la prende con i poliziotti: troppi panzoni dietro le scrivanie

di Redazione

La campagna elettorale entra nel vivo e la temperatura dello scontro si alza. Da un lato Silvio Berlusconi, tra caso Noemi e attacchi alla magistratura. Dall’altro Renato Brunetta, che prende di mira la Polizia di Stato. Polemiche, repliche e controrepliche: molto materiale per i giornali.

Una prima dedicata ai giudici, quella del CORRIERE DELLA SERA che apre con “il premier accusa i magistrati” e in taglio centrale riferisce dell’inchiesta napoletana: “Bertolaso e il caso rifiuti «Vogliono intimidirci»”. Ieri l’attacco del sottosegretario per l’emergenza rifiuti, in una conferenza stampa: parla di «collaboratori intimiditi… di generali a tre stelle trattati come delinquenti… di squali che si aggirano attorno al termovalorizzatore di Acerra». Di contro “Il procuratore sotto assedio «Avanti con le indagini»”: sempre Fiorenza Sarzanini riferisce di Giovandomenico Lepore che getta acqua sul fuoco. Qualche ora dopo l’uscita di Bertolaso (indagato per traffico di rifiuti, falso e truffa nell’ambito dell’inchiesta Ecoballe) dirama un comunicato che chiarisce: «tutti gli atti di indagine svolti dai diversi magistrati risultano compiuti nel pieno rispetto delle norme processuali». In realtà la tensione sta salendo perché sono attese, a breve, svolte investigative… A pagina 3, è la volta delle esternazioni del premier. Riferisce Mario Sensini: di fronte alla platea di Confesercenti, Berlusconi ha attaccato i magistrati , in cui ci sono «grumi eversivi»… In appoggio in una breve il quotidiano milanese ricorda che fra pochi giorni si svolgerà il Plenum del Csm, in riferimento al quale il Colle ricorda i suoi interventi. In una nota ufficiosa il Quirinale ha citato in particolare il discorso di Napolitano del 14 febbraio 2008: «politica e giustizia hanno una comune responsabilità istituzionale e perciò non possono guardarsi come mondi ostili, guidati dal sospetto reciproco». Responsabilità istituzionale che talvolta scricchiola: “Brunetta: troppi agenti panzoni” titola in prima e poi a pagina 25 il CORRIERE DELLA SERA che narra dell’affondo  del ministro della Pubblica amministrazione, poi ritrattato con un «non volevo offendere nessuno». Prevedibile l’irritazione delle forze dell’ordine. Achille Serra, già prefetto oggi senatore, in una intervistino gli ricorda: “Ha dimenticato il maresciallo grasso che arrestò anche Vallanzasca”…
“Carfagna: «In aula c’è di tutto ma si accaniscono sul premier». Il ministro delle pari opportunità (contestato due giorni fa dalle associazioni gay, cui non ha risposto) prende carta e penna per difendere Berlusconi. E lo fa senza mezza termini: «un uomo leale, per bene rispettoso». Non come quelli in Parlamento: «Montecitorio è stato frequentato da personaggi condannati per banda armata e concorso in omicidio, facinoroso violenti, condannati per detenzione e fabbricazione di ordigni esplosivi… onorevoli che hanno candidamente ammesso di prostituirsi prima di approdare alla Camera, altri che, durante il loro incarico, sono stati sorpresi a contrattare per strada prestazioni con transessuali».

 

Anche LA REPUBBLICA apre con il discorso di Berlusconi alla Confesercenti ma sceglie un altro taglio: “Minorenni? Mi sarei dimesso”. Seguono paginate su Noemi, i giuramenti sui figli (non è il primo caso in cui Berlusconi, scrive Giuseppe D’Avanzo, giura sui figli: lo aveva fatto anche quando disse che Fininvest non aveva un comparto off-shore. Poi è emerso con l’inchiesta All Iberian), il retroscena (l’incontro con Fini: il gelo politico tra i due, svela Claudio Tito, è stato addolcito dal calore umano). ILl quotidiano diretto da Ezio Mauro ignora la questione napoletana. Doppia pagina invece per il caso Brunetta. Roberto Mania riferisce dello “scherzo” (così l’ha definito poi il titolare del dicastero della Pubblica amministrazione) e aggiunge che l’ultima sua crociata, dopo le iniziative anti-fannulloni, sarà per la cravatta nei pubblici uffici anche il venerdì (altrove, per risparmiare sull’energia e i condizionatori, la tolgono tutta la settimana, ma tant’è…).  Fra le reazioni piccate quella di Siap e Anfp («le affermazioni di Brunetta sono editti populisti di cattivo gusto») e quella di Silp-Cgil («delle due l’una: o alcuni esponenti del governo, sulla sicurezza, pronunciano parole in libertà, oppure si vuole aprire una questione istituzionale con la polizia»). Tanto più che l’uscita di Brunetta è a due giorni dall’annunciata e inconsueta manifestazione di sabato: i poliziotti della Mobile romana domani sciopereranno perché da 5 mesi non ricevono gli straordinari. Di fianco Alberto Custodero fa un viaggio fra i poliziotti: “Rischiamo la vita per 1500 euro basta offese, dateci più fondi”.

 

IL GIORNALE  titola in prima pagina “Caso Noemi, il giuramento di Berlusconi” e a pagina 3 pubblica gli affondi del premier all’assemblea di Confesercenti fra cui quelli verso la giustizia. Ma è al caso poliziotti-panzoni che IL GIORNALE dedica più spazio pubblicando a tutta pagina, la 9, stralci dell’intervista a tutto campo che Renato Brunetta ha rilasciato a Kluas Davi. Alla domanda in quali settori vede le prime reazioni al suo corso, Brunetta risponde: «Agli enti locali do 7, alle università 5 e alla scuola 6. la Sanità al Sud funziona male, anche malissimo» E i ministeri? «Malissimo. Le burocrazie  ministeriali non vanno bene. Sono troppo romane. Dovrebbero essere distribuite un po’ in tutta Italia. Un bel ministero delle finanze lo metterei a Milano». Sull’antimafia «Se in Italia si rispettassero le regole non ci sarebbe bisogno dell’antimafia». IL GIORNALE  pubblica in prima pagina un intervento di Eugenia Roccella dal titolo “Sì, io farei educare i miei figli dal cavaliere”. Il sottosegretario al welfare scrive: «L’interrogativo di Dario Franceschini  è la versione italiana e familista di quello lanciato da Kennedy contro Nixon durante una campagna elettorale «Comprereste un’auto usata da quest’uomo?»». Poi continua «Conosco pochissimo  il Presidente del Consiglio sul piano personale, ma Silvio Berlusconi mi sembra prima di tutto  un buon padre».

 

La pagina 11 di AVVENIRE è dedicata alle frizioni fra premier e magistratura “Berlusconi: tra i giudici vi sono grumi eversivi”. La firma dell’intesa quadro per l’Abruzzo diventa l’occasione per «l’ennesimo sfogo del premier, che ora dopo ora sembra più deciso a usare l’argomento Noemi fino al voto del 6 giugno, convinto che alla fine “sarà l’ennesimo boomerang per questo centrosinistra”». Luca Palamara, presidente dell’Anm, risponde all’affondo del Cavaliere in materia di giustizia chiedendo rispetto e ribadendo che «la magistratura ha come unico obiettivo quello di essere imparziale». Affermazione smentita, secondo il portavoce del Pdl Daniele Capezzone, «da un muro di fatti: a ogni occasione elettorale, non manca mai una presa di poszione della magistratura contro Berlusconi». Mentre per Antonio Di Pietro, ad essere eversivo è «il comportamento di Berlusconi…. È eversivo che oggi faccia il presidente del Consiglio».

“Un Governo furioso, per parafrasare l’Ariosto, quello che è raccontato oggi da LA STAMPA. Si parte con un «Silvio imbestialito» contro i magistrati, Gandus e non solo, che – scrive Ugo Magri – «annuncia che le colpe della Gandus ricadranno sull’intera categoria» visto che la separazione delle carriere fra pm e giudici si tradurrà per i pm in «pianto e stridor di denti». Un discorso, quello di Berlusconi a Confesercenti, con cui il premier ha «rotto l’equilibrio col Colle».  «Furibondi», al contrario, sono i poliziotti, per via del “panzoni” del ministro Brunetta. Felice Romano, segretario del Sindacato di polizia, nega che esistano agenti-burocrati: «dalle scrivanie si fanno indagini, spesso ci sono agenti feriti in servizio». E ricorda come Brunetta ai poliziotti stia facendo già tirar troppo la cinghia per potersi permettere battute infelici: «in tre anni ci tolgono tre miliardi di euro: prima non avevamo la benzina, ora siamo anche senza macchine. Per 1300 euro rischiamo la pelle per proteggere anche quelli come Brunetta…».

Sull’affaire Berlusconi-giudici-Brunetta-poliziotti (insomma polemiche politiche) il SOLE 24 ORE ha una pagina intera. Nell’apertura, dedicata al premier, un tipico pastone con la cronaca della giornata e le dichiarazioni incrociate di Berlusconi e Franceschini dopo le polemiche di ieri, ma non si accenna all’attacco ai magistrati. Di spalla il caso Brunetta e le polemiche sui popliziotti panzoni. Ma niente più della cronaca. Interessante invece “Il punto” politico di Stefano Folli, secondo il quale «questa campagna elettorale non ha nulla da dire al paese» in cui «i due principali contendenti riescono a dare il peggio di sé», l’uno (B.) attaccando come al solito i magistrati e l’altro (F.) cercando di «logorare il moloch berlusconiano» facendo la battaglia per i valori. Nessuno però, nota Folli, che faccia uno sforzo di «proporre soluzioni realmente innovative ai problemi del paese», prigionieri come sono i due schieramenti nelle loro «frustrazioni».

ITALIA OGGI si occupa non dei magistrati in generali ma di un giudice in particolare, Rosa Anna Depalo, oggi presidentessa del tribunale dei minorenni del capoluogo pugliese, la quale, non depositando nei termini le motivazioni della sentenza di condanna del Maxiprocesso “Eclissi” ,aveva fatto uscire di carcere 22 persone accusate di aver fatto parte di un’organizzazione mafiosa, specializzata nel traffico di droga, cioè il clan Strisciuglio. Italia Oggi approfondisce questa vicenda con due articoli: uno nella sezione Primo Piano intitolato “Libera i boss e il Csm archivia” che ripercorre la vicenda dagli antefatti fino alla sentenza del Csm. Secondo l’articolo:« Mancando nei tribunali italiani dei sistemi di controllo sul rispetto dei termini di deposito delle motivazioni delle sentenze che consentono ai dirigenti degli uffici di sollecitare i giudici ritardatari, i magistrati non possono essere ritenuti responsabili al 100% delle loro omissioni e degli effetti che questi producono». L’altro articolo sulla questione è l’editoriale di Franco Bechis intitolato: “Evviva il giudice-lumaca”. Scrive ironicamente Bechis:«Evviva il giudice lumaca. Il Csm, ormai è un rito. Ha deciso che se un gup ritarda di 15 mesi il deposito delle motivazioni di una sentenza, provocando la scarcerazione di 21 boss mafiosi che erano stati condannati, la colpa non è sua ma di chi non gli ha ricordato che stava facendo un po’ tardi». Ancora Bechis:«Il giudice che ritarda 15 mesi, come fa a saperlo se nessuno glielo dice? Giusto. Ma se non conosce la legge come fa a divenne giudice?».


Il MANIFESTO
titola «Caduta masse» sottolineando una frenata nei consensi per Silvio Berlusconi. «Giornalisti e pm come delinquenti» è il titolo dell’articolo del MANIFESTO che racconta dell’intervento del Presidente del Consiglio alla Confesercenti dove è stato fischiato. Dure le reazioni di Anm e Fnsi.  IL MANIFESTO Alla vicenda dei poliziotti «panzoni» è dedicato solo un box in cui si raccontano i fatti e le dure reazione di tutto il mondo vicino alle forze dell’ordine.
 

E inoltre sui giornali di oggi:

SARAS

LA REPUBBLICA – Mentre la magistratura indaga su quattro persone (che hanno ricevuto avvisi di garanzia per omicidio colposo plurimo: sono il direttore dello stabilimento Guido Grosso, il caposquadra dei tre operai morti Gianni Melis, il capo cantiere Vincenzo Meloni e il presidente dell’impresa Francesco Ledda), Carlo Bonini intervista Gianmarco Moratti: “Il dolore di Moratti «Questa tragedia segna la nostra storia»”. «Gli appalti esterni servono semplicemente ad acquisire manodopera specializzata in settori che non sono i nostri… Detto questo, gli stadard di sicurezza che chiediamo alle ditte esterne sono gli stessi di Saras… La fretta da noi non esiste. Le cose vanno fatte bene e nel tempo necessario a farle bene»

 

CRISI

SOLE24ORE – Intervista a Tremonti a tutto campo su crisi e banche. In sostanza, dice il ministro, « non è l’inflazione la cura per uscire dalla crisi» soprattuto per l’Europa, che è « tutta costruita contro l’inflazione». «Siamo ancora nella fase di gestione della crisi», dice tremonti, «la fase del pronto soccorso, la fase della riabilitazione verrà subito dopo», e allora si faranno le riforme «non sotto l’impulso degli slogan, delle denunce, dei rapporti shock, ma sulla base dei dati oggettivi e discutendo prima con le parti sociali». Per Tremonti, inoltre, «la formula unitaria dell’Europa non potrà più essere costituita solo dal mercato, ma anche dalla politica» e riguardo le nuove regole globali sottolinea: «Per noi le regole non saranno da limitare alla finanza, ma da estendere all’economia nel suo insieme, alle giurisdizioni, alle proprietà, alla trasparenza, ai segreti. Le regole non possono essere solo tecniche, ma devono poggiare su basi etiche».

IMMIGRAZIONE

IL GIORNALE – “Lampedusa, «miracolo» dei rimpatri: l’invasione dei clandestini è finita” è il titolo di pag. 17 del pezzo di  Manila Alfano che fa la cronaca dall’isola. «L’isola torna alla normalità: grazie ai respingimenti non ci sono più stati sbarchi. Il centro di accoglienza è vuoto. E ora c’è la speranza di una stagione turistica decente. Nel Cie solo 23 persone in attesa di chiedere asilo politico».

 

ULTRAS

IL GIORNALE – “I nuovi padroni degli spalti. Così la malavita si prende le curve d’Italia” è l’inchiesta svolta a pag. 18 con richiamo in prima a firma di Luca Fazzo che scrive «Dietro l’apparenza della passione sportiva estorsioni e spaccio di droga». Il pezzo ripercorre la vicenda di tal Giancarlo Lombardi dei Guerrieri ultras del Milan.

 

RIFIUTI

AVVENIRE – «Smentisco nel modo più categorico che ci sia emergenza rifiuti in Campania… La parte strutturale dell’emergenza è risolta…. Ci sono delle foto su alcuni giornali ma sono foto vecchie», afferma Guido Bertolaso in conferenza stampa (“«Rifiuti, presto sciolti i comuni fuorilegge»”, pag. 14), che pur ammettendo la presenza di  cumuli per le strade afferma: «non è un problema che riguarda il sottosegretario, ma le amministrazioni locali». 203 i comuni diffidati perchè inadempienti, contro cui scatteranno i provvedimenti previsti dalla legge. Nessuna enfasi sullo screzio Bertolaso-giudici.

LA STAMPA – Si parla di un Bertolaso «furioso, che non ci sta a finire sulla graticola», ritratto da Guido Ruotolo a proposito dell’inchiesta aperta dai pm napoletani sull’inceneritore di Acerra. «È la prima volta di Guido Bertolaso sull’orlo di una crisi di nervi», scrive. «Più che per avere informazioni hanno interrogato i miei collaboratori per dare la sensazione che ci tengono sotto controllo», dice Berolaso, e «attacca tutti, magistrati, camorra, amministrazioni locali» che puntano a «boicottare il ciclo dei rifiuti» e, sottolinea Ruotolo, «rompere l’incantesimo sulla Napoli pulita». Forse è per quello, sospetta il giornalista, che il premier, questa volta, non è sceso in campo e ha lasciato solo Bertolaso a difendersi: troppo preoccupato per questa bomba che sta per esplodere, visto che «si aspettano novità giudiziarie clamorose». Anche se Bertolaso, per ora, si dice «sereno, come Venezia, la Serenissima».

 

CARCERI

AVVENIRE – “Rinascere lavorando” (inserto Milano). Un centinaio di sindaci del milanese ha aderito al piano per offrire ai detenuti occasioni professionali.  Ieri l’agenziona  per la promozione del lavoro ai detenuti del Carcere di Bollate ha presentato il progetto “Articolo 27”, che coinvolge imprese ed enti locali. È in corso di definizione un protocollo d’intesa col comune di Milano per la valorizzazione  del lavoro penitenziario: l’accordo prevede la promozione di un coordinamento in vista di una collaborazione per l’Expo 2015.

MAFIE

AVVENIRE – A pag. 4 un’intervista ad Antonio Maria Costa, direttore dell’Unodc, Ufficio Onu contri la droga e il crimine: «La crisi mondiale sta lavando i soldi delle mafie». L’allarme: la criminalità organizzata assedia mezzo pianeta. Costa punta il dito contro il riciclaggio del denaro sporco, motore dell’illegalità e accusa: «in certe parti del mondo, banche troppo compiacenti».

 

USURA

AVVENIRE – “Allarme usura. «strozzate» 15mila imprese. Un teme che ogni tanto ritorna su AVVENIRE. Marco Venturi, presidente di Confesercenti avverte: gli imprenditori hanno paura, la crisi e la stretta del credito espongono le aziende alla mannaia dei prestiti illegali. Ormai sono coinvolte anche le società di medie dimensioni (pag. 22)

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