Editoriale
Il Governo vuole ridurre il 5 per mille a un 4,5 per mille? Se è così lo dica pubblicamente
Se non ci saranno interventi sul budget per l’edizione 2024 lo Stato incasserà “indebitamente” 49 milioni di euro che i cittadini/contribuenti avevano destinato a scopi sociali, riducendo così di fatto il 5 per mille a un 4,5 per mille. È questa la volontà della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del Governo e della sua maggioranza?

Sono stati pubblicati gli elenchi dei beneficiari del 5 per mille 2024. Come ha scritto Sara De Carli in questa sua prima analisi dei dati, si tratta di un’edizione record. Mai quasi 18 milioni di contribuenti avevano scelto di destinare il 5 per mille del loro Irpef a finalità civiche e sociali. Questo strumento di sussidiarietà fiscale ha ormai conquistato gli italiani, consapevoli dell’affidabilità e della trasparenza con cui gli enti destinatari del 5 per mille utilizzano i fondi. Si tratta di soggetti del privato sociale (a cui si aggiungono i comuni) che, sulla base delle indicazioni dei contribuenti, impegnano queste risorse nel volontariato, nello sport per tutti, nella ricerca scientifica e sanitaria, nella cultura e nella protezione delle aree protette.
Da anni la crescente popolarità del 5 per mille si porta dietro un neo: il tetto stabilito dal Governo che di fatto depaupera questa misura tradendo il patto fiscale coi contribuenti, depotenziando l’impatto delle organizzazioni sociali. Il tutto a scapito dei beneficiari finali, in gran parte cittadini e cittadini fragili.
In questa tabella trovate il dettaglio dello sforamento fra il tetto previsto del Governo e l’effettivo importo destinato dai contribuenti. Il totale fra il 2017 e il 2023 è di 81.364.450 euro.

In base alle nostre stime, in attesa che il Governo dia i dati ufficiali, l’edizione 2024 del 5 per mille dovrebbe valere circa 574 milioni di euro. Il che significa uno sforamento di 49 milioni rispetto al tetto fissato a 525 milioni. Di fatto lo Stato incasserà “indebitamente” fra l’8 e il 10% del 5 per mille.
Se la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro dell’Economia e delle Finanza Giancarlo Giorgetti, la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone, la viceministra con delega al Terzo settore Maria Teresa Bellucci hanno deciso di ridurre de facto il 5 per mille a un 4,5 per mille lo dicano pubblicamente e se ne assumano la paternità politica di fronte al Paese a di fronte al Parlamento. Diversamente facciano in modo che le risorse arrivino a destinazione nella misura prevista dallo spirito della norma che nel 2006 ha istituito il 5 per mille e dalle preferenze dei cittadini/contribuenti italiani.
In aperura foto di Filippo Attili/Ufficio Stampa/LaPresse
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