Non profit
Il grande boom dei dialogatori
Sono sempre più le associazioni che utilizzano il face to face per sostenere le loro campagne. ma serve davvero? L'inchiesta sul numero del mensile in edicola
di Redazione

Hanno ormai invaso anche le nostre piazze e i nostri ipermercati dopo essere stati “inventati” in Gran Bretagna alla fine degli anni '90. Si tratta dei “dialogatori”: operai del face-to-face , strumenti umani di reclutamento di sostenitori. Sono quei ragazzi, giovani e belli, che ci intercettano agli ingressi dei super mercati, che piantonano con i loro banchetti.

Un fenomeno che, in UK dove è consolidato, raccoglie ogni anno 130 milioni di sterline garantendo alle charity il 20% di tutti i nuovi sostenitori. Per ogni sterlina investita il f2f ne produce una media di 2 e mezzo. Fenomeno controverso che ha anche controindicazioni. I dialogatori infatti nel Regno Unito sono gli “chuggers”, urlatori, disturbatori della quiete pubblica.

Quello che è certo è che si tratta di un mercato in espansione. Tanto che esistono società fornitrici di dialogatori. Chi sono?
C'è Dialogo Diretto, Costola italiana di DialogDirect, agenzia pioniera nel settore f2f, fondata nel 1995 in Germania da due ex dialogatori austriaci, è attiva dal 1998. Opera con tand informativi, eventi e campagne porta a porta. Primo e più fedele cliente è stata Greenpeace, cui sono seguite molte altre grandi organizzazioni (Wwf, Save the Children, Unicef…). Ha sede a Sacile (Pordenone)
Ravess invece è nata nel 2009 a Roma e sviluppa campagne di sensibilizzazione sociale e raccolta fondi per organizzazioni non profit. Il f2f è il suo core business, ma offre anche servizi di consulenza e strumenti di fidelizzazione dei sostenitori. Oltre alla capitale ha sede anche a Milano, Torino, Catania, Padova. Provengono da questa agenzia i ragazzi fotografati nel servizio di queste pagine.
Poi c'è Aragorn, agenzia specializzata nella comunicazione, nell’organizzazione di eventi e nella raccolta fondi per il settore non profit. Fondata a Milano nel 1994, offre consulenze a tutto campo. Nel settore del fundraising, oltre al dialogo diretto, propone molti altri strumenti come notiziari cartacei, newsletter elettroniche, sms solidali, direct mailing. Molto esteso il panel dei clienti.
Infine Appco Direct, parte del Cobra Group International Holding Ltd., società inglese leader nel settore della vendita diretta, Appco Group Italia promuove l’attività solidale attraverso l'acquisizione di nuovi sostenitori periodici con il f2f. Costituita a Roma nel 2006, dichiara oltre 60.000 sostenitori sottoscrittori coinvolti e fidelizzati finora, al ritmo di 1.000 la settimana.
Sul numero di Vita in edicola l'inchiesta completa di Gabriella Meroni
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