Mondo
Il Kenya attacca supportato da Francia e Usa
Continua l'operazione militare alla caccia degli integralisti Shaabab
di Redazione
Le milizie del Kenya hanno usato twitter per avvisare le popolazioni di 10 città somale che sarebbero state «sotto attacco continuamente».
Anche gli interventi armati si avvalgono dei social networks: è il caso del Kenya, che dalla metà di ottobre sta portando avanti un’offensiva nella vicina Somalia contro i miliziani Shabab, ritenuti responsabili di rapimenti e razzie nel nord del Kenya e dei recenti attentati a Nairobi.
Circa 1.600 uomini, oltre a mezzi aerei, costituiscono la forza messa in campo dal Kenya, con il supporto però della Francia e degli Usa.
La Francia ha confermato ieri che sta dando «supporto logistico» all’operazione kenyana, che durerà – ha detto il Capo delle Forze Armate kenyota Julius Karangi – finché sarà necessario per garantire la sicurezza del confine.
Kisimaio, Baidoa e Afgoye, vicino la capitale Mogadiscio, sono alcune delle città sottoposte in queste ore agli attacchi dell’operazione congiunta Linda Nchi (“Proteggere la Nazione”), tutte località dove sono presenti basi degli Shabaab.
Secondo alcuni esperti, fra cui l’ex inviato speciale italiano in Somalia Mario Raffaelli, un intervento armato in questo momento potrebbe però ottenere l’effetto opposto, ovvero quello di rinsaldare il consenso della popolazione attorno agli Shabaab, che invece era notevolmente diminuita negli ultimi tempi.
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