Cultura
Il manager che canta. E che fa cantare anche le Poste
Pagine blu, il who's who della responsabilità sociale / Ruggero Parrotto, responsabile Relazioni Industriali e politiche sociali di Poste Italiane e Bancoposta
di Redazione
Chi è: Ruggero Parrotto, responsabile Relazioni industriali e politiche sociali di Poste Italiane e Bancoposta
Età: 42 anni
Studi: Laurea in Scienze politiche
A chi riporta: Al capo del personale
Curriculum: In Telecom Italia per 15 anni nell?area personale e organizzazione, fino alle massime responsabilità.
Stato: Sposato, tre figli
Passioni: Insegna Organizzazione aziendale alla Sapienza, ed Economia delle relazioni industriali a Roma 3. Passione per arte e musica, presiede l?associazione Marco Taschler e ama cantare.
La ?casella? organizzativa di Parrotto, nell?area personale, è molto più centrale rispetto alla prassi corrente nelle imprese, che colloca il presidio della csr nell’area comunicazione. Tanto più in un?azienda come Poste Italiane, dove le relazioni industriali gestiscono 150mila dipendenti, con una storia sindacale di grande forza e di confronto serrato con il management. Il suo ruolo è quindi in massima parte dialogo e mediazione.
«Da noi la csr non poteva che partire dalle risorse umane», spiega Parrotto. «Le stesse attività sociali, storicamente, sono state gestite dal Cral aziendale, una struttura complessa, potente per il ruolo chiave del sindacato, appesantita pe-rò da procedure burocratiche che nascondono anche sprechi e inefficienze. Uno dei miei obiettivi primari, quando sono arrivato qui, è stato di mettere ordine in questo insieme di attività».
Tra i primi risultati di questo lavoro Parrotto indica un nuovo centro servizi ai soci, snello ed efficiente, che gestisce una serie di iniziative. «Ne cito una per tutte», spiega, «maturata nell?ambito dei comitati paritetici tra azienda e sindacato sulla formazione e sulle pari opportunità: il piano di reinserimento per le donne dopo un periodo lungo di aspettativa, perché non vengano marginalizzate».
Parrotto segue anche la dimensione esterna della csr, lavorando su due ?asset? storici delle Poste, uno negativo e l?altro positivo per i cittadini: il primo, gli uffici non proprio attraenti, esteticamente ma anche nell?atteggiamento di un personale non sempre disponibilissimo. Siamo intervenuti con nuovi layout, non solo più belli, ma anche accessibili. Il secondo aspetto è una informazione semplice nei servizi finanziari. «Siamo un servizio pubblico», continua Parrotto, «ma anche perché la nostra clientela storica è più indifesa: sono giovani e anziani».
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