Welfare
Il mediatore culturale entra nel contratto
Sottoscritto stralcio del nuovo contratto integrativo che riavvia le procedure di riqualificazione per circa 2500 lavoratori del Dap
di Redazione
Sottoscritto ieri sera, nella Sala Livatino del ministero della Giustizia, uno stralcio del nuovo contratto integrativo del Comparto ministeri dell’Amministrazione Penitenziaria. Diverse sono le novità introdotte dal nuovo contratto rispetto all’ordinamento del personale, prima tra tutte l’introduzione del profilo professionale del mediatore culturale, una figura di cui si sentiva la mancanza nell’ordinamento delle professioni dell’Amministrazione Penitenziaria. La presenza numerosa di detenuti extracomunitari nelle carceri italiane, infatti, impone attenzione per il tratamento di persone detenute per le quali, prima di tutto, occorre agevolare l’integrazione nel tessuto sociale del nostro Paese, a partire dal superamento degli ostacoli imposti dalla diversità linguistica e culturale.
Il nuovo contratto innova anche nella semplificazione dei profili professionali e riavvia le procedure dei percorsi di riqualificazione dei profili amministrativi e tecnici del Comparto Ministeri, che interesseranno circa 2.500 lavoratori del Dap.
I contenuti del nuovo contratto integrativo sono stati apprezzati dalle organizzazioni sindacali presenti che hanno contribuito in maniera proficua al raggiungimento dell’intesa tra parte pubblica e parte sindacale.
Per la parte pubblica erano presenti il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, il vice capo vicario del Dap Emilio di Somma e il direttore generale del personale e della formazione Massimo De Pascalis.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.