Welfare
Il nido resta roba da ricchi
Cara famiglia L'impietosa fotografia del Censis sui bisogni assistenzali insoddisfatti
di Redazione
Il 28% delle madri lavoratrici ha dovuto rinunciare all’asilo, pubblico o privato, a causa degli alti costi « C occolata mediaticamente, ma sistematicamente lasciata sola a fronteggiare difficoltà e nuovi compiti»: è la famiglia secondo il Rapporto sulla situazione sociale del paese 200 8 pubblicato dal Censis. Una solitudine la cui cartina di tornasole è data dall’assistenza ai suoi membri non autosufficienti. Che siano anziani o neonati, poco importa: a risolvere i loro problemi – sottolinea il Censis – sono sempre le famiglie. Nel primo caso organizzandosi grazie alle badanti (800mila, il cui lavoro vale oltre 10 miliardi di euro annui). Per chi ha figli (e sono 11,4 milioni le famiglie con prole in Italia), il discorso non cambia, visto che la capacità ricettiva di nidi e altri servizi continua a non superare l’11% (una media che nasconde le disparità regionali molto evidenti). Ma anche per chi i figli riesce a “sistemarli”, l’esborso non è irrilevante. Considerando gli asili comunali, scrive il Censis, la spesa media per ciascun bambino sostenuta dai Comuni è di 600 euro al mese; di questi il 40% sulle spalle della famiglia.
A fare le spese di questa carenza strutturale sono soprattutto le donne, che finiscono con il dedicarsi ai figli senza così nemmeno tentare l’inserimento (o il reinserimento) nel mondo del lavoro. Come se non bastasse, un altro aspetto risulta penalizzante: per le famiglie economicamente vulnerabili il nido è troppo oneroso. Ben il 28% delle madri lavoratrici ha dovuto rinunciare all’asilo, pubblico o privato, a causa dell’alto costo di iscrizione (e la quota sale al 34% per le donne che non hanno un impiego).
A ricorrere al nido, anche secondo un’indagine effettuata dalla Banca d’Italia, sono perciò, in misura percentualmente più elevata, le lavoratrici con reddito alto (36%), quelle con mansioni direttive (52%). In pratica, conclude il Censis, tra le madri che lavorano (e sono oltre 886mila quelle occupate con almeno un figlio minore dei tre anni) il nido è un servizio utilizzato in modo particolare da quelle con più alto titolo di studio e con collocazione professionale e di reddito più elevata.
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