Extranoprofit, il conto corrente a canone zero dedicato ad associazioni ed enti non profit, Extrabanca l’ha lanciato praticamente al momento stesso della sua nascita, nel marzo 2010. Simona Ettorre è il direttore commerciale del «primo istituto di credito nato per servire in prevalenza i cittadini stranieri residenti in Italia e le imprese da loro gestite», come Extrabanca scrive sul proprio sito.
Che riscontro avete rispetto alla vostra offerta dedicata al non profit?
Molto soddisfacente, perché è spontanea, non abbiamo mai fatto particolari promozioni in merito. Nel 2011 sono una cinquantina i nuovi conti Extranoprofit aperti, di cui quasi la metà nell’ultimo trimestre dell’anno.
Avete intenzione di ampliare l’offerta?
Per il momento no, anche se è ovvio che il conto corrente non è solo un conto corrente, legati ad esso già ci sono tanti modi per ottenere una remunerazione della liquidità senza rischiare il capitale.
Come giudicate lo stato di salute del non profit dal vostro osservatorio?
Non vedo crisi, anzi raccogliamo tante richieste di informazioni da soggetti non profit che stanno pensando di allargarsi e di crescere.
Come può migliorare il rapporto non facilissimo tra banche e non profit?
Per la nostra esperienza, con un rapporto più diretto e meno intermediato. Questo forse è il nostro specifico: nella relazione con il non profit garantiamo scambi di visibilità reciproca, ad esempio comunicando a tutti i nostri clienti le iniziative o i bandi della singola realtà non profit che ha il conto presso di noi. Non credo sia una disponibilità diffusa.
Cosa fa VITA?
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