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Il paradosso del Pigneto

I giornali e la tv ci hanno raccontato una realtà che, semplicemente non esisteva

di Maramao

Si è costituito alla Digos di Roma l’uomo ritenuto uno degli aggressori responsabili del raid avvenuto al Pigneto di sabato scorso. Dario Chianelli, questo il suo nome, è la stessa persona che ha parlato oggi con Repubblica sotto lo pseudonimo di Ernesto. “Razzismo e politica non c’entrano. Sono di sinistra ho un tatuaggio con Che. Volevo solo recuperare il portafoglio”.
Insomma per giorni la tv (in partcolare il Tg3) e i giornali ci hanno raccontato di un quartiere multietnico e virtuoso in cui aveva fatto irruzione una banda di neo nazisti a rompere serenità e un grazioso Melting-Pot.
Invece no, il quartiere è sull’orlo di una crisi di nervi, la convivenza difficile, ogni giorno al posto d polizia file per denunce di piccoli reati. E invece del branco neo nazi ecco un omaccione con la tuta della nazionale italiana e il tatuaggio del Che.
Da oggi chiameremo tutto questo ?Il paradosso del Pigneto”, per indicare i danni dell’informazione che non capisce, e neppure ci prova, che non racconta, perchè arriva sempre dopo e con la sua dote di ideologia. Viene in mente il motto di Walter Tobagi di cui in questi giorni è ricorso l’anniversario del suo assasinio: ?Cercare di capire, cercare di raccontare. Sempre”.


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