Non profit

Il reinserimento passa per la lavanderia

carcere Cooperazione sociale in campo per il post indulto

di Redazione

Sta per nascere una lavanderia all’interno del carcere di Tolmezzo, in provincia di Udine. Sarà un’attività imprenditoriale gestita con il coinvolgimento di cooperative sociali del territorio. L’obiettivo è offrire ai detenuti la possibilità di un lavoro retribuito, oltre all’acquisizione di competenze spendibili dopo la scarcerazione. L’avvio di quest’attività si inserisce nel contesto di un progetto formativo concluso a fine marzo alla casa circondariale.
«Il nostro è un tentativo di costruire risposte concrete ed efficaci per il reinserimento lavorativo e sociale di detenuti ed ex detenuti. Sono molte infatti le difficoltà espresse dagli operatori coinvolti nelle fasi post scarcerazione. Ecco perché intervenire tempestivamente è cruciale per prevenire il ritorno ai circuiti delinquenziali precedenti», spiega Michela Vogrig, presidente del Cosm – Consorzio operativo salute mentale di Udine. La formazione è importante anche perché spesso i detenuti provengono da contesti socio-culturali poveri ed emarginanti, con un basso livello culturale, in quasi totale assenza di titoli di studio o percorsi formativi e con una storia carceraria che, iniziata in molti casi da giovani, non ha permesso di maturare un’esperienza lavorativa. «A questo si aggiunge come aggravante la condizione di straniero, che caratterizza gran parte dei detenuti», continua la Vogrig.
Il progetto formativo della casa circondariale di Tolmezzo ha visto coinvolti, oltre al Cosm, che esprime il coinvolgimento del mondo della cooperazione, l’ente formativo Enaip Fvg, l’Ufficio di esecuzione penale esterna, oltre ai referenti del carcere stesso. Hanno partecipato 15 detenuti, di cui solo uno italiano. «Privilegiando la parte pratica, operativa della formazione, si compensa il problema della scarsa comprensione della lingua», spiega Vogrig. Le 400 ore di corso, infatti, sono state suddivise in un modulo per l’area pulizie, uno per la gestione e manutenzione del verde, per l’uso di carrelli elevatori e per la lavanderia. Per garantire una reale sperimentazione di macchinari e attrezzature utilizzati negli ambiti lavorativi, sono stati introdotti in carcere mezzi che non erano mai entrati prima, come un trattore rasaerba, un carrello elevatore, macchinari per le pulizie, attrezzature e attrezzi per la manutenzione del verde.
Si sono aggiunti poi moduli sulla sicurezza, la cooperazione sociale, la comunicazione, l’orientamento e gli aspetti motivazionali.
Il Cosm è uno dei referenti per il Friuli Venezia Giulia del progetto Indulto, promosso dal ministero del Lavoro, in collaborazione con il ministero della Giustizia e gestito da Italia Lavoro spa. Scopo del progetto è contribuire, tramite tirocini formativi, allo sviluppo dell’occupabilità e occupazione di 2mila persone beneficiarie dell’indulto, libere e in misura alternativa, in tutto il territorio nazionale. Il progetto si aprirà presto anche ai detenuti in misure alternative ed ex detenuti. A oggi sono stati realizzati circa 1.100 gli inserimenti su tutto il territorio nazionale, di cui 15 anche in Friuli Venezia Giulia, nelle province di Udine, Pordenone e Gorizia. La disponibilità delle risorse offerte dal progetto prevede, per la Regione Friuli Venezia Giulia, altri 60 inserimenti da effettuare durante l’anno in corso.

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