Welfare
Il segreto per arrivare ai malati? È la microarea
Sclerosi multipla/ L'Aism Milano si riorganizza dividendo il territorio milanese in 15 aree da 100mila abitanti ciascuna.
Il segreto sta nel micro. Perché dividendo il territorio, i numeri si moltiplicano. È questa la ricetta che Aism Milano sta applicando dall?aprile 2004, con un progetto che si chiama Microaree. Aism si è accorta che con una sola sede in centro città riusciva a garantire assistenza domiciliare a trenta malati sui mille che ne avevano bisogno. Troppo poco. Allora ha deciso di riorganizzarsi in modo più efficiente, andando vicino alla gente.
Il territorio di competenza dell?associazione è stato diviso in 30 microaree, ciascuna con 100mila abitanti e (statisticamente) 90 persone affette da sclerosi multipla. Le prime otto microaree sono partite nel 2004, oggi ce ne sono 15: otto in città e sette in provincia. E l?obiettivo, per il 2007, è quello di arrivare a 26 microaree, per essere a regime nel 2008. I risultati e gli obiettivi sono stati presentati alle aziende partner, il Club Tuttiperuno, il 23 novembre.
«Le cito solo un dato», spiega Ippolita Loscalzo, presidente di Aism Milano e vicepresidente nazionale, che il prossimo 7 dicembre sarà insignita della civica benemerenza della città di Milano, l?Ambrogino d?Oro. «Prima del progetto avevamo due persone residenti a Monza iscritte all?associazione. E Monza dista da Milano 15 chilometri! Oggi, con la microarea, abbiamo 50 iscritti. Stando sul territorio è facile essere punto di riferimento per le esigenze più disparate: informazioni sulla sclerosi multipla, un segretariato sociale sui diritti, un aiuto per l?assistenza domiciliare o per le richieste di documenti? In sede ci arrivano ogni anno più di 2mila richieste per sbrigare pratiche burocratiche. Noi puntiamo a fare segretariato sociale per 9mila persone».
Le microaree attivano reti sul territorio: i capizona (tutti giovanissimi e molti arrivati con il servizio civile) hanno molteplici competenze. Curano le relazioni con i pazienti e le famiglie, formano i volontari e i ragazzi in servizio civile (alla fine saranno quattro per ogni microarea), scrivono i progetti, cercano gli sponsor, monitorano i servizi? Quello più impegnativo è l?assistenza domiciliare qualificata, garantita ogni giorno a 32 malati gravissimi: con le microaree, a regime le persone seguite diventeranno 900, 30 per area, mentre l?assistenza domiciliare generica, coperta dai volontari, verrà garantita a 2.700 persone, 90 per area. Sono questi i numeri presentati alle aziende partner, perché il valore complessivo del progetto è di 650mila euro. Nel Club Tuttiperuno è nata una gara, e ogni azienda si è impegnata a portarne una nuova.
Un altro elemento del progetto è che otto microaree su 15, oggi, hanno sede all?interno di un ospedale: «Questo ci consente di incrociare i pazienti di altre regioni: è l?occasione per scalfire l?idea che al Nord fanno i miracoli. Anche al Sud ci sono ottimi centri, basta indirizzare lì le persone», spiega la Loscalzo. «Noi lo facciamo».
Info: www.aism.it – numero verde nazionale 800.803028 – Aism Milano tel. 02.48955429
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