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Immigrati e perquisiti

L'idea della Moratti: "Permesso di irruzione per il reato di clandestinità”. Commenti del Naga e Caritas ambrosiana

di Redazione

Sono state firmate dal Sindaco Letizia Moratti due ordinanze per la sicurezza e la legalità nell’ambito territoriale via Padova-parco Trotter. La prima riguarda sanzioni per i proprietari che affittano appartamenti che non abbiano i requisiti di agibilità e igiene necessari rispetto al numero di occupanti, la seconda regolamenta gli orari di apertura e chiusura delle diverse categorie di esercizi commerciali. I provvedimenti, che hanno carattere sperimentale, entreranno in vigore il 25 marzo e sono validi fino al 31 luglio 2010. Ma le novità non finiscono qui.

E’ lo stesso sindaco ad aggiungere: “Abbiamo chiesto al ministro Maroni di estendere, con un decreto legge, la possibilità per la polizia di Stato di fare irruzione in un locale non solo per i reati di terrorismo o droga, ma anche di clandestinità. Aspettiamo un riscontro”.

Per prevenire il sovraffollamento abusivo negli appartamenti dati in affitto o in uso e per potere identificare in ogni momento le persone che li occupano, i proprietari o gli usufruttuari dovranno depositare negli uffici della Polizia Locale la scheda autocertificativa con i dati dei contratti di cessione a qualsiasi titolo dell’immobile. La sanzione, per i trasgressori, è di 450 euro.

Gli occupanti – secondo il provvedimento – dovranno a loro volta depositare la scheda che ne certifica il numero. Le schede sono disponibili presso i Comandi di Zona o scaricabili via Internet dal sito del Comune. Chi ha già stipulato un contratto d’affitto lo dovrà depositare entro 30 giorni a partire dal 25 marzo. I contratti stipulati successivamente dovranno essere depositati entro 15 giorni dalla cessione in uso dell’immobile stesso. Gli occupanti delle unità immobiliari dovranno depositare la scheda allegata all’ordinanza entro 15 giorni dal 25 marzo se risultano già occupare l’immobile. In caso di occupazione successiva a tale data, la scheda dovrà essere consegnata entro 15 giorni dalla data di occupazione delle abitazioni.

Gli amministratori dei beni condominiali, entro 15 giorni dal momento in cui ne avranno conoscenza dovranno segnalare alla Polizia Locale eventuali irregolarità, nonché situazioni di degrado. La documentazione richiesta può essere consegnata a mano, a mezzo raccomandata al Comando di Polizia Locale Zona 2 di Via Settala, 30 o tramite fax al numero 02.77270284.

Con la seconda ordinanza si vogliono ridurre i problemi di sicurezza urbana e di ordine pubblico che si verificano spesso a tarda notte, fuori dai pubblici esercizi. Situazione confermata dai continui reclami dei cittadini e dagli interventi delle Forze di Polizia. Come reso noto dalla Prefettura dalla metà dello scorso mese di febbraio ai primi giorni del mese di marzo, sono state arrestate 63 persone e sono state emesse multe per un importo di circa 70 mila euro.

In particolare, per gli esercizi di vendita al dettaglio, l’orario consentito è dalle 7 alle 22, per i pubblici esercizi di somministrazione, dalle 6 alle 24; per le attività di trattenimento e svago svolte nei locali di pubblico spettacolo, dalle 7 alle 3. Per quanto riguarda le attività artigianali, gli orari sono differenziati: per le attività di acconciatore ed estetista, dalle 7 alle 22; per gelaterie, take away, kebab, pizzerie e analoghi, dalle 7 alle 24; per i “Centri massaggi” dalle 7 alle 20 e infine per i “Phone centre” dalle 7 alle 22. Le sanzioni variano da 67 a 3.333 euro.

Le prime reazioni: il Naga e la Caritas Ambrosiana
Al proposito è categorico il giudizio dell’ Associazione Volontaria di Assistenza Socio-Sanitaria e per i Diritti di Stranieri e Nomadi (Naga) che boccia senz’appello ordinanze ed eventuale decreto: “E’ semplicemente scandaloso” dice Stefano della Valle “equiparare poi clandesitini a terroristi e spacciatori non ha ragioni di essere”, e aggiunge “queste sono misure che disincentivano i proprietari ad affittare, aumentano i rapporti non regolati secondo un principio di legalità che sfrutta però solo la forza dell’annuncio e non dei risultati. Ma insomma” conclude della Valle “a Milano le case costano tantissimo, ora i proprietari avranno ancora più remore nell’affittare a stranieri, e allora, questi ultimi dove dovrebbero vivere? O non si vorrebbe semplicemente che questi si materializzassero nel momento in cui devono fare i lavori che gli italiani non vogliono fare, e si smateriailizzassero quando finiscono?”.

Più cauta, ma non meno determinata, la Caritas Ambrosiana che invita a considerare la complessità della situazione. “Il sovraffollamento non coinvolge soltanto i clandestini” ci dice Pedro Di Iorio, responsabile dell’accoglienza migranti della ente ambrosiano, che precisa “il 40 per cento degli stranieri regolari a Milano dichiarano di aver un posto letto che costa 200-300 euro e di vivere con diversi connazionali”.

“Queste misure rischiano di non lasciare alternative valide agli stranieri che in questo senso si potrebbero trovare davanti alla sola possibilità dei centri di accoglienza o la strada” precisa Di Iorio che aggiunge “piuttosto sarebbe urgente rivedere le normative di accoglienza per semplificare la vita agli stranieri e colpire, non nel mucchio, come rischiano di fare questi provvedimenti, ma semmai chi fra loro o fra gli italiani specula su queste situazioni”.

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