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Impresa sociale & scuola, Acra lancia nuovo modello in Tanzania

Al via un progetto di sviluppo per garantire l'istruzione in modo sostenibile

di Redazione

Un’educazione di qualità anche per i meno abbienti, questo è l’obiettivo. Il metodo: un nuovo modello di sviluppo che si basa sull’impresa sociale. E’ la ricetta di un programma innovativo lanciato dall’ong Acra in Tanzania

Nell’aerea di Njombe, dove ACRA opera dal 2005 con progetti legati all’acqua, all’istruzione e allo sviluppo economico, una recente ricerca ha mostrato come meno del 40% degli studenti tra i 9 e i 16 anni sa leggere in inglese (il 60% in Kiiswahili) e solo la metà sa fare le moltiplicazioni.

Njombe è al centro di una regione prospera dal punto di vista agricolo e in espansione dal punto di vista commerciale. Le occasioni di lavoro e di iniziativa economica non mancano: dall’agricoltura alla trasformazione alimentare, dall’edilizia ai servizi alberghieri. Quello che manca è la manodopera qualificata e la piccola impresa capace di intercettare e sviluppare l’indotto. Far di conto, parlare e leggere in inglese, usare un computer.

Per trasformare questa situazione in una possibilità di sviluppo di lunga durata, ACRA ha creato una vera  e propria impresa, la “Education & Entrepreneurship Co. Ltd”, che ha rilevato il politecnico locale con l’obiettivo di sviluppare una scuola di alta qualità che fosse accessibile anche dai giovani meno abbienti

«E’ da tempo che stiamo esplorando l’universo della social enterprise e delle market based solutions come possibili modalità di veicolare risposte e soluzioni a problemi sociali» spiega Elena Casolari, a.d. di ACRA. «Uno dei primi imprenditori sociali del sud che ci ha fatto conoscere questo nuovo paradigma della cooperazione è stato Martin Burt, paraguayano, che ha costituito attraverso la Fundacion Paraguaya nel 1985, in piena dittatura, la prima microfinanziaria del paese, e circa 8 anni fa ha iniziato a “rivoluzionare” il sistema educativo locale rivolto all’educazione professionale, proponendo un modello di scuola autosostenibile e di eccellente qualità».

Il politecnico di Njombe rappresenta un modello innovativo che punta ad una scuola finanziariamente autonoma grazie ai proventi delle attività previste dal curricola scolastici. «Le diverse classi di attività si confronteranno infatti con il territorio e daranno vita a delle vere e proprie imprese capaci di garantire un’esperienza formativa completa e proventi per coprire i costi della scuola. Carpentieri, muratori, elettricisti, idraulici, contadini, allevatori… ma anche negozi, un ristorante, un piccolo albergo» spiega Casolari.

Per questa sfida, ACRA si è avvalsa dell’esperienza di Fundación Paraguaya, che applica e promuove con successo il modello delle scuole autosostenibili in Paraguai e nel mondo, in collaborazione con la diocesi locale e due associazioni (Nessuno escluso e African Ways) che daranno corpo a questo modello.

La costituzione dell’impresa sociale, che ha una forma giuridica non profit secondo il diritto tanzaniano, è stata proceduta da un lungo e approfondito studio di fattibilità guidato dalla Fundacion Paraguaya e supportato da ACRA. Dopo la conferma da parte di tutti gli stakeholders locali (abitanti, imprenditori, accademia, scuole, associazioni, imprese, enti locali a livello regionale e governativo, autorità religiose) e la verifica sulla sostenibilità operativa e finanziaria della iniziativa, la scuola è diventata una realtà e inizierà il primo ciclo di studi in marzo.

A fronte di un investimento iniziale, la previsione è quella di raggiungere la piena sostenibilità entro i 5 anni dall’avvio delle attività. I ragazzi formati saranno a loro volta agenti di sviluppo, troveranno impiego o daranno vita a nuove imprese. Porteranno le loro conoscenze in famiglia. Proseguiranno gli studi all’università.

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