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Economia & Impresa sociale 

Imprese sociali, il peggio è alle spalle

Nove su dieci contano di incrementare o quanto meno lasciare stabili i livelli occupazionali. Il sottosegretario Bobba: «Per il fondo stiamo lavorando a due tipi di intervento».

di Francesco Agresti

Credono che il peggio sia ormai alle spalle, e investono sul futuro puntando sulle persone  e sull’innovazione. Sono le imprese sociali così come le ha fotografate l'ottava edizione dell'Osservatorio Isnet presentata questa mattina a Roma

Nove su dieci contano di incrementare o quanto meno lasciare stabili i livelli occupazionali. Otto su dieci contano di migliorare, o non peggiorare la propria posizione competitiva nel corso del 2014.
«Dal nostro rapporto emerge che l'impresa sociale diventa sempre più crocevia di imprenditorialità, socialità e partecipazione attiva dei cittadini», conferma Laura Bongiovanni, presidente dell'Osservatorio Isnet. «È quanto mai opportuno prevedere un ampliamento delle attività e un adeguamento degli strumenti legislativi per poter coniugare al meglio prossimità e managerialità e favorire la partnership con il profit»
E di strumenti ha parlato nel suo intervento il sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba annunciando novità sul fondo da 500 milioni per le imprese sociali. «Ci sarà, come promesso. Per il Fondo strategico per le imprese sociali stiamo pensando a un percorso parallelo a quello della legge delega».

Bobba non si sbilancia sui tempi ma anticipa che per velocizzare l'iter «il governo potrebbe ricorrere alla forma tecnica di un decreto del presidente del consiglio dei ministri». «Dal punto di vista operativo – ha aggiunto – stiamo lavorando a due tipi di intervento: uno a garanzia dei crediti concessi dalle banche alle imprese sociali così da abbatterne i costi; l'altro invece prevederebbe la partecipazione diretta al capitale sociale. Sarà quindi uno strumento di supporto sia per le imprese che per il sistema bancario».


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