Se libertà di curarsi dev’essere, allora è necessario affidarsi a professionisti con una solida preparazione anche nelle medicine non convenzionali. Un fronte specificamente legislativo sul quale qualcosa sembra muoversi. Entro fine anno la commissione Salute del Senato dovrebbe esprimersi sul progetto di legge, il numero 173, presentato nel 2008 da Daniele Bosone (nella foto). Un disegno che punta a regolamentare la qualificazione professionale per i medici che si dedicano ad omeopatia, agopuntura, medicina antroposofica e via discorrendo. «La diffusione di queste pratiche è sotto gli occhi di tutti; vi ricorrono milioni di pazienti. Dunque dobbiamo preoccuparci di creare canali di formazione specifici, tramite associazioni accreditate, un registro ad hoc per i professionisti che vogliano lavorare in questi ambiti», spiega Bosone, lui stesso medico. Insomma, regolamentare il fenomeno significa occuparsi della sicurezza dei pazienti, definire meglio il necessario quadro normativo e, in più, prevenire la nascita di una vera e propria giungla amministrativa i cui rami già si profilano all’ombra della riforma del Titolo V della Costituzione. In Toscana, ad esempio, le cure omeopatiche rientrano nei Lea, i livelli essenziali di assistenza; in Lombardia l’agopuntura è convenzionata (a tariffe bassissime, ma è comunque riconosciuta). «È una battaglia bipartisan», aggiunge il senatore, «nel senso che dovrebbe stare a cuore sia alla destra che alla sinistra. Non si tratta di dire “queste medicine sono efficaci”. Questo riguarda la scienza. A noi politici spetta creare regole certe. Se non ce la facciamo è chiaro che sarebbe un segnale di impotenza».
Quali regole? È presto detto: si prevede un percorso di accreditamento delle associazioni e società scientifiche che si occupano di formazione e un registro nel quale si debbono iscrivere quei laureati in medicina e chirurgia, medicina veterinaria e odontoiatria che intendono esercitare le medicine non convenzionali (previo conseguimento di un master post universitario). Sarà istituita inoltre una commissione permanente che dovrà esprimere parere vincolante sull’accreditamento, promuovere una corretta divulgazione delle tematiche mediche “alternative” ed elaborare i relativi prontuari farmaceutici.
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