È stata presentata la ricerca “La cooperazione Sociale in Piemonte – Le Cooperative di tipo A” realizzata a cura dell’assessorato al Welfare della Regione Piemonte. Dalla ricerca emerge un sistema di welfare piemontese caratterizzato dalla presenza di una rete di servizi strutturata e matura, fortemente integrata fra pubblico e privato non profit, nella quale un ruolo determinante è giocato dalla cooperazione sociale. Le cooperative sociali risultano in costante crescita, occupando circa 30.000 addetti a fine 2009, con un incremento del 68% negli ultimi sei anni.
La pubblicazione fornisce un quadro qualitativo e quantitativo della realtà della cooperazione sociale di servizi alla persona in Piemonte, esponendo ed illustrando i dati relativi alle cooperative sociali iscritte all’albo regionale. Si tratta del completamento di un percorso di regolamentazione e valorizzazione della cooperazione sociale portato avanti in questi anni a livello regionale.
Nella prima fase della legislatura, nel mese di maggio del 2006, la Giunta regionale ha approvato una delibera che stabilisce indirizzi e detta regole per disciplinare i rapporti tra gli enti pubblici e i soggetti del Terzo settore: particolare attenzione è data alla piena espressione della progettualità da parte del soggetto gestore, all’esclusione del ricorso a forme d’intermediazione di manodopera, alla considerazione, nella determinazione del prezzo base, del costo del lavoro, nonchè alla valutazione degli aspetti qualitativi del servizio nella fase d’affidamento ed al controllo del mantenimento degli stessi nella fase di esecuzione del contratto.
Contemporaneamente è stata avviata un’azione di osservazione sull’applicazione della delibera, per rilevarne criticità ed individuare possibili azioni di governo del
mercato sociale, i cui risultati sono stati raccolti, nella primavera del 2009, nella pubblicazione “Affidamenti dei servizi alla persona nel sistema di welfare regionale”, realizzata dall’Ires Piemonte.
«Questa pubblicazione -afferma l’assessore regionale al Welfare, Teresa Angela Migliasso- si pone come strumento utile per trarre indicazioni e spunti, sia per gli amministratori e gli operatori pubblici, sia per i diretti interessati. Per realizzare una rete di protezione sociale efficace risulta fondamentale, infatti, disporre di
informazioni puntuali ed aggiornate sugli operatori del sistema, che debbono essere conosciuti e considerati a partire dalla loro identità e dalle caratteristiche specifiche che li contraddistinguono».
«Malgrado la situazione di crisi che ha investito importanti settori dell’economia piemontese -ha sottolineato l’assessore- le cooperative sociali sono aumentate di numero e per addetti, coprendo un importante segmento dell’economia regionale. Questo fenomeno ha permesso di mantenere adeguati standard di welfare in regioni avanzate come la nostra e dato risposta alla sempre crescente domanda di
servizi, nonostante la pesante diminuzione di capacità di spesa del settore pubblico, dovuta in primo luogo alla costante e pesantissima riduzione del Fondo Nazionale delle Politiche Sociali. La nostra Regione ha fatto il contrario: dal 2005 al 2009 l’incremento della totalità delle erogazioni ai Consorzi socio-assistenziali è passata
da 166 milioni di euro a 243 milioni. Questo, come importante scelta politica, perchè crediamo che l’infrastrutturazione e la coesione del tessuto sociale sul territorio siano infatti una delle condizioni basilari per la ripresa economica, su cui la Regione ha investito in questi anni rilevanti quote delle proprie risorse».
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